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Crisi: imprese guidate da giovani in calo del 5,7% in Emilia Romagna

Al 31 dicembre 2012 le imprese attive giovanili sono risultate 38.539, il 9,1 del totale delle imprese emiliano-romagnole. La crisi economica le ha di nuovo colpite duramente riducendone fortemente la consistenza. Rispetto alla stessa data del 2011, sono andate perdute 2.334 imprese giovanili (-5,7 per cento). Và meno peggio per le altre imprese che sono diminuite solo dello 0,6 per cento. Nello stesso periodo in Italia le imprese giovanili hanno subito una contrazione minore (-4,1 per cento) e sono risultate 604.067, pari all’11,5 per cento del totale. È quanto risulta dai dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio di fonte InfoCamere elaborati dal centro studi e ricerche di Unioncamere Emilia-Romagna.

La crisi ha ridotto le imprese giovanili in tutte le regioni italiane. Le flessioni più rilevanti si sono registrate in Sardegna (-6,5 per cento), Friuli-Venezia Giulia (-6,3 per cento) e Umbria (-5,9 per cento). Quarta l’Emilia-Romagna insieme con il Veneto. La diminuzione è stata più contenuta nel Lazio (-1,0 per cento) e in Basilicata (-1,8 per cento). La quota delle imprese giovanili sul totale in Emilia-Romagna risente del peso minore che i giovani hanno rispetto alla popolazione e del tasso di partecipazione giovanile più basso rispetto ai dati nazionali.

Le imprese giovanili attive giovanili sono diminuite in tutte le province dell’Emilia-Romagna. Le riduzioni percentualmente più rilevanti si sono registrate nelle province di Forlì-Cesena (-8,5 per cento, -310 unità) e di Piacenza (-6,9 per cento, -199 unità). La compagine delle imprese giovanili ferraresi ha invece mostrato una maggiore resistenza (-3,6 per cento, -118 unità).

La forma giuridica

Le imprese giovanili sono costituite per la gran parte da ditte individuali, il 79,2 per cento. che comprendono una quota consistente di imprese marginali. La riduzione è principalmente da attribuire a queste (-1.677 unità, -5,2 per cento). La contrazione è stata molto più intensa per le società di persone (-11,4 per cento, pari a 495 unità). La tendenza negativa è stata meno pesante per le società di capitale (-3,9 per cento, pari a 148 unità) e notevolmente più contenuta per l’insieme di cooperative e consorzi (-2,5 per cento).

I settori di attività economica

La riduzione delle imprese giovanili è stata determinata soprattutto dalle costruzioni (-1.183 unità, -9,3 per cento), un settore in particolare difficoltà. In sensibile contrazione quelle del commercio (-341 unità, -3,6 per cento), che risente della debolezza della domanda, e in forte riduzione le attività manifatturiere (-7,7 per cento, -257 imprese), per effetto dell’intensità e della durata della crisi. La riduzione è stata notevole per le attività immobiliari (-14,1 per cento).
















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