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Modena, Capodanno: “Controtempo” sulla cresta dell’onda

controtempoSono stati ospiti di Fabrizio Frizzi su Rai 1 nella trasmissione della Vigilia “Natale con Frate Indovino”. A Novembre hanno pubblicato in digitale il singolo inedito “Rock sulla strada”, con la collaborazione di Federico Poggipollini e Maurizio Solieri (storici chitarristi di Ligabue e Vasco Rossi). Il video di “È Natale per noi”, realizzato ad Assisi, è stato accolto con grande entusiasmo dal pubblico, e Antonella Clerici lo ha promosso sui social network e nella trasmissione “La prova del cuoco” su Rai Uno, dove il brano è stato ripetutamente trasmesso e dedicato a tutti i bambini. Più che una band emergente possono ormai dirsi una band “emersa” i “Controtempo”, sul palco di piazza Grande il 31 dicembre a “Baci e abbracci amezzanotte”, prima del gran finale con Roy Paci e Aretuska.

I “Controtempo” sono un gruppo di rock italiano, fondato nel 2004 da Marco Spaggiari, attuale cantante, chitarrista e autore dei pezzi, a cui negli anni si affiancano Luca Benazzi (batteria), Patrizio Pastorelli (basso e cori), Elvis Nascetti (chitarra solista) ed Andrea Pozzetti (tastiera). La band affonda le radici della sua identità musicale nel cuore della pianura padana, trovando la sua espressione artistica nel rock italiano di targa emiliana, dove il sound del gruppo si incontra con le linee melodiche della canzone italiana e con testi che nascono dalla vita di ogni giorno. Raggiunta la notorietà con il videoclip del brano “Come Bud Spencer e Terence Hill”, con protagonisti i due attori, i “Controtempo” hanno all’attivo partecipazioni a concerti importanti, tra i quali anche “Teniamo botta” di Radio Bruno in luglio a Modena, in collaborazione con il Comune, davanti a decine di migliaia di persone. Il loro primo album “In tutti i giorni eroi…” esce nel 2011. Ad aprile 2012 esce il terzo singolo intitolato “Musica nello stomaco”, una canzone d’amore “atipica”, dove non viene mai citata la parola amore. Dopo le vicende drammatiche del terremoto che ha colpito l’Emilia, i “Controtempo” si sono impegnati in prima persona nell’assistenza alle vittime del sisma, organizzando punti di raccolta (cibo, tende, acqua,…) e consegnando il tutto personalmente ai responsabili dei campi tende.

Proprio la provenienza dalle zone più colpite dal sisma accomuna altri due gruppi sul palco di piazza Grande il 31 prima di Roy Paci: “Vanamusae” e “Fragil Vida”.

I “Vanamusae” si formano nel 2007 con l’ambizione di creare brani inediti in cui far confluire esperienze musicali e letterarie. Selezionati a numerosi concorsi per emergenti riescono ad esibirsi in importanti club e circoli della regione. Rientrano tra i gruppi del progetto “Sonda” del Centro Musica di Modena, e tra i finalisti del “Premio Daolio 2012”. La loro musica alterna momenti di rock duro a digressioni più pacate, con sottofondo di testi spesso recitati o urlati, a testimonianza dell’urgenza espressiva che li contraddistingue. Sono Matteo Gozzi (voce) Lorenzo Lugli e Stefano Crotti (chitarre) Oussama Mansour (batteria) Nicolò Monti (basso).

I “Fragil Vida” sono sette musicanti accomunati dalla passione per la musica, il teatro e tutto ciò che è arte. Definiscono il crocevia di stili che caratterizza i loro spettacoli come un “rock cantautorato (ma non eccessivamente rock), condito di jazz, pop, bossanova, taranta, e cos’altro ancora…, tutto rigorosamente di testa propria”. Insieme danno vita a un piccolo sogno, l’unione della musica con il teatro, un intreccio di voci che giocano tra loro, recitano e cantano. Con l’uscita del loro quinto lavoro “Giorni sospesi”, i “Fragil Vida”, dopo aver cantato i mondi dell’allegra gioventù e dell’amore profondo, si soffermano sul beneficio del dubbio.

Il quarto gruppo che si esibisce prima di Roy Paci sono i “Babel”, progetto di etnomusic elettronica nato nel 2010 tra Modena e Correggio. Sei musicisti da India, Balcani e Italia mescolano suoni tradizionali e beat elettronici, tra oud e violino, rap e loop, Bollywood e pianura padana. È uno spaccato di società multietnica, che indossa il sari e cammina su groove metropolitani. Il disco “Babelizm”, il primo album, comprende dieci brani che raccontano la città meticcia degli anni duemila, una megalopoli digitale e tribale a un tempo, dove gli incroci di linguaggi e il clash multietnico portano alla luce storie di una umanità in continuo movimento. Ci sono canzoni in hindi e greco, pezzi dedicati ai nuovi cittadini italiani: casari e contadini con il turbante e intraprendenti badanti platinate. Il suono mescola strumenti tradizionali ed elettronica, innestando la tradizione con la modernità. I “Babel” sono Giovanni Rubbiani (chitarra acustica), Fabrizio Taver Tavernelli (voce, elettronica primordiale, campionamenti), Jyoti Guidetti (voce), Alessandro Bartoli (elettronica, campionamenti), Gianluca Calò (basso), e Mario Sehtl (violino).

 
















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