Le agenzie Immobiliari della provincia di Modena di FIMAA (Federazione nazionale Mediatori Agenti d’Affari) aderente a Confcommercio, ha rinnovato i propri organi dirigenti.L’Assemblea ha eletto all’unanimità Raffaele Vosino alla carica di presidente provinciale. Vosino succede al presidente uscente Francesco Dallari. Ad affiancarlo nell’azione di rappresentanza delle agenzie di mediazione per i prossimi 4 anni di mandato, sarà il Consiglio provinciale i cui componenti sono: Marco Ferrari di Pavullo, Leonardo Neri di Vignola, Fabio Merciadri di Serramazzoni, Giovanni Mediani di Sassuolo, Maurizio Messori di Modena. Tutti i Consiglieri sono stati eletti all’unanimità dall’Assemblea.
Riscontrata la situazione di un mercato che, anche per le agenzie di mediazione si presenta quanto meno difficile, il neo presidente Raffaele Vosino ritiene indispensabile affrontare la questione della tassa di pubblicità che grava sugli annunci esposti nelle vetrine delle agenzie in un modo che, sul piano normativo, va oltre il buonsenso comune.
Vosino non esita infatti a richiamare l’attenzione, in particolare del comune di Modena, sull’imposizione che colpisce i fogli sui quali figurano i dati relativi ai prodotti oggetto di vendita da parte delle agenzie, nel caso in cui superino il mezzo metro quadrato di superficie. Il fatto poi che ad essere tassata sia la somma della superficie di tutti gli annunci, rende nella pratica ininfluente l’aver portato di recente la superficie esente a 1 metro quadro.
Dal momento che, per le agenzie immobiliari, l’immobile altro non è che il prodotto trattato dall’agenzia stessa per svolgere il proprio lavoro, risulta assurdo che venga trattata l’esposizione delle sue caratteristiche, in modo del tutto diverso da quanto avviene per qualsiasi commerciante che espone nelle proprie vetrine la merce in vendita (pantaloni, gonne,maglioni, vino, ecc.).
Il neo presidente FIMAA Confcommercio Raffaele Vosino si rivolge alle Amministrazioni Comunali, in primo luogo a quella di Modena, affinché un’interpretazione di buon senso della norma espressa dal decreto legislativo n. 507/1993, porti alla conclusione di un trattamento nella sostanza non discriminatorio nei confronti di piccole imprese che lottano, ogni giorno, con una situazione generale di economia precaria che questo genere di tassazione certo non aiuta a superare.
