Sinistra Ecologia Libertà esprime vicinanza e solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici della Maserati relativamente allo stato di incertezza sulla tenuta occupazionale e sul futuro dello stabilimento di Modena nonché del prestigioso marchio.
Da anni le organizzazioni sindacali hanno lanciato l’allarme, a seguito dell’annuncio della direzione aziendale sul trasferimento delle nuove produzioni a Grugliasco; con l’aggravante democratica, troppo spesso dimenticata, che ai tavoli di confronto con Maserati non è ammesso il sindacato maggiormente rappresentativo dei lavoratori e delle lavoratrici, ovvero la FIOM-CGIL.
In questi ultimi giorni, 50 lavoratori sono stati trasferiti in Ferrari e si prospettano ulteriori trasferimenti, ma ciò che è certo riguarda il fatto che le produzioni di prospettiva (la Maseratina, ad esempio) non si costruiranno più a Modena, e con ciò la questione di volumi produttivi adeguati a mantenere gli attuali livelli occupazionali mentre le nuove produzioni Alfa Romeo sono tutte da verificare.
Anche la questione del mantenimento a Modena della cosiddetta testa dell’azienda appare del tutto aleatoria in quanto l’esperienza insegna, soprattutto in ambienti Fiat, che separare progettazione e produzione designa un assetto industriale non definito né definitivo.
Su questi temi, si sono succedute una serie di prese di posizione dai toni e dai contenuti rassicuranti, sia da parte di alcuni sindacalisti che dell’Assessore allo Sviluppo economico e Lavoro del Comune di Modena Daniele Sitta, mentre i lavoratori dello stabilimento e la FIOM-CGIL continuano a manifestare crescenti preoccupazioni; ecco: ci piacerebbe conoscere nel dettaglio lo stato delle informazioni di cui il Comune dispone, e che invece lavoratori e FIOM-CGIL non conoscono.
(Gianni Ballista – Giuseppe Morrone per Coordinamento Federale SEL)