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Teatri, Delrio: i numeri dicono che il Comune investe, occupazione non a rischio

I principali teatri d’opera italiani stanno morendo di debiti: dal 2001 al 2012 si registrano perdite di esercizio per 254 milioni di euro e debiti per 328 milioni di euro. La cultura in Italia non sta bene e, a fronte di questi numeri, la discussione sulla Fondazione I Teatri di Reggio Emilia che si è aperta in questi giorni va riportata a dati di realtà.

Diversamente dai tanti teatri in difficoltà, i Teatri di Reggio Emilia producono un’ottima programmazione, hanno bilancio in ordine e nessun debito.

E’ un caso raro e ciò avviene per il lavoro responsabile della Fondazione portato avanti da tutti, dipendenti, direzione, consiglio di amministrazione e anche, se mi si permette, dal fatto che il sindaco della città sia presidente, con un chiaro segno rispetto al fatto che la Fondazione sia assunta come una priorità.

Sono dunque solo chiacchiere quelle del consigliere Giovannini riguardo il disimpegno dell’Amministrazione comunale.

La politica è scelta, ci ha ricordato il presidente della Repubblica Napolitano e in un momento di grave contrazione delle risorse, a fronte dei 21 milioni di tagli che il Comune di Reggio subisce nel triennio 2011-2013 dal governo Berlusconi e dal governo Monti, il taglio praticato dal Comune ai Teatri ammonta a 300mila euro effettivi su un contributo storico di 2 milioni e 475mila euro. Non va dimenticato infatti che nel 2010 e nel 2009 si trattò di un contributo straordinario.

Si tratta di fare delle scelte, si è detto, e confermare un contributo ai Teatri di oltre 2 milioni è una scelta non equivocabile.

Mi pare anche che queste scelte siano state sempre apprezzate da parte della nostra comunità.

Per noi i Teatri sono e continuano a far parte di quel sistema di eccellenza culturale che comprende anche le biblioteche, i musei, la Fondazione della danza, Fotografia Europea e tanti altri protagonisti sul territorio.

Che la cultura sia una priorità a Reggio Emilia lo dimostra in primo luogo il fatto che l’offerta culturale abbia incontrato il gradimento dei cittadini reggiani portando nel 2011 la presenza dei musei a oltre 70mila cittadini e facendo raggiungere nel sistema delle biblioteche le oltre 840mila presenze e 710mila prestiti, i 90mila spettatori ai Teatri.

Confermiamo che l’educazione, la ricerca, l’innovazione e la cultura rimangono al centro delle priorità della nostra amministrazione cittadina.

La difficoltà del 2013 è sicuramente vera ed è dovuta alle difficoltà del sistema reggiano, Camera di Commercio e Fondazione Manodori in particolare, ma certamente non sarà in grado di mettere a repentaglio la vita e l’attività di tutto il sistema culturale reggiano a partire dai Teatri.

Infatti il Comune non è solo. La solidità della Fondazione I Teatri è stata rafforzata nel tempo grazie a un eccellente lavoro della direzione e del consiglio di amministrazione e a un modesto lavoro anche da parte del presidente. Vorrei ricordare infatti che nel 2006 gli unici soci fondatori erano la Provincia e il Comune di Reggio e che un’azione di forte sensibilizzazione ha consentito di portare oltre 65 tra sostenitori e Amici del Teatro che, con oltre 700mila euro l’anno, hanno contribuito e concorreranno anche in futuro a garantire un livello adeguato di sostegno.

Aggiungo che non sono ancora certi i tagli della spending review rispetto alla Fondazione e che per le Province è stata confermata da parte del governo la possibilità degli investimenti culturali nel 2013.

In base a ciò, e non mi pare poco in questo periodo, come soci siamo tutti impegnati per garantire il mantenimento dei livelli occupazionali e professionali che abbiamo sempre avuto.

Non fa un buon servizio alla nostra comunità chi cerca di diffondere sfiducia nei confronti della maggiore istituzione culturale di Reggio Emilia, che è certamente un anello importante del welfare cittadino e della cui presenza diffusiva la città ha oggi ancora più bisogno.

(Graziano Delrio, Sindaco di Reggo Emilia)
















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