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Non laviamocene le mani

Un altro giorno indimenticabile si aggiunge nel diario dei ricordi di Fernando Alonso, legato alla sua attività di ambasciatore dell’UNICEF iniziata nel 2005 e che questa mattina lo ha portato in visita presso una scuola di Turgapur, un’ora a Sud-Est di Nuova Delhi, dove il pilota spagnolo si trova per prendere parte alla diciassettesima tappa del Campionato del Mondo di Formula 1. Protagonista della campagna “Handwashing Day”, ideata allo scopo di promuovere il lavaggio delle mani con il sapone in un paese dove ogni giorno più di mille bambini muoiono di diarrea a causa della mancanza di acqua potabile e servizi igienici di base, Fernando si è rivolto così alla platea entusiasta: “E’ importantissimo spiegare l’importanza di questo gesto, per noi così semplice ma spesso impossibile in un paese dove molte famiglie non hanno un bagno in casa, e a volte neanche una casa. Ed è ancora più importante diffondere questo messaggio soprattutto nelle scuole, perché i bambini sono una parte importantissima della nostra società e la soluzione esiste e non è né complicata né costosa” . Le statistiche rivelano infatti che lavarsi le mani con il sapone in momenti critici – dopo l’utilizzo di servizi igienici, prima di mangiare e di preparare il cibo – può ridurre l’incidenza di diarrea nei bambini sotto i cinque anni di oltre il quaranta per cento. “E’ molto gratificante poter dare sostegno ad azioni rivolte all’interesse e alla salute dei bambini, ma mi sentirei più felice se un gesto così semplice potesse essere un diritto di tutti. Come lo sport in generale, la Formula 1 vuole avvicinare le culture dei Paesi che visita, creando un confronto reciproco e la possibilità di trovare spunti per risolvere problemi”.
















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