Nel Consiglio Comunale del 27 settembre scorso, non passa la delibera sull’ampliamento di Hera Spa per autorizzare la fusione della multiutility emiliano-romagnola con l’azienda omologa di Padova e Trieste.
Molte le critiche evidenziate che hanno determinato il disgregarsi della maggioranza: onerosità dell’iniziativa, allontanamento dei centri decisionali, perdita di ogni forma di controllo reale, compito di mera ratifica assegnato ai Consigli Comunali, costi crescenti e qualità dei servizi in calo per i cittadini.
Hanno votato contro la delibera, tutti i consiglieri d’opposizione ed anche IDV e Comunisti Italiani. Il PD, in grande affanno, raccimola solo 13 voti a favore.
Insufficienti per far passare l’agognata delibera.
Una conferma evidente che la dichiarazione del segretario democratico, Cavalieri, a conclusione della recente crisi di maggioranza: “Ora siamo in meno ma siamo più compatti”, era solo un libro dei sogni.
Molto apprezzabile invece che diversi consiglieri di maggioranza comincino a pensare che valgono di più gli interessi dei cittadini rispetto alla partigianeria ottusa.
L’imbarazzo era già cominciato a inizio seduta a seguito dell’interrogazione sugli esposti in merito al PSC ed alle Nuove Scuole.
Esposti diversi nelle motivazioni, obiettivi e modalità, ma che comunque entrambi mettono in luce una grave carenza amministrativa.
Al di la del polverone mediatico, che ha tentato di far passare un inciucio inesistente tra PD e PDL coinvolgendo consiglieri di minoranza del tutto estranei ad ogni scelta dell’Amministrazione, il dato di fatto è che oggi la GIUNTA RICHELDI è in grave difficoltà.
(LISTA CIVICA PER CAMBIARE, Alfeo Levoni)