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‘Riforma Fornero’: oltre 400 imprenditori al road show modenese di Confindustria

C’erano oltre 400 imprenditori oggi a seguire la prima tappa del road show di Confindustria sulla riforma Fornero, che si è svolto al Forum Monzani. Proprio la complessità della materia ha portato molte imprese a partecipare con interesse all’approfondimento di un tema che sta rivoluzionando gli assetti e i modelli del mercato del lavoro.

Il convegno ha affrontato il corposo testo legislativo (270 commi spalmati su quattro articoli) con particolare attenzione ai temi del contratto a termine, dell’apprendistato, della collaborazione con partita Iva, del contratto a progetto e a ciò che riguarda il licenziamento alla luce del “nuovo” articolo 18.

In apertura dell’incontro ha preso la parola il presidente di Confindustria Modena Pietro Ferrari. «Ci sembra che questa riforma corrisponda poco alle necessità degli imprenditori. Non ci piace per un insieme di ragioni tecniche e per una complessità di attuazione che appare esagerata. Inoltre, riteniamo che con questa normativa si rischi di perdere posti di lavoro anziché guadagnarne. Noi ci battiamo da sempre perché la flessibilità, sia essa in entrata o in uscita, sia una buona flessibilità».

A seguire, sono intervenuti Arturo Maresca, docente di Diritto del Lavoro all’Università “La Sapienza” di Roma, e l’avvocato Massimo Marchetti, dirigente e responsabile per Legislazione e diritto del lavoro dell’Area Relazioni industriali, sicurezza e affari sociali di Confindustria.

Maresca, nel suo intervento, ha messo a fuoco vantaggi e svantaggi della riforma dal punto di vista delle imprese. «La legge, come è logico che sia ad appena due mesi dalla sua entrata in vigore, deve superare ancora la prova del tempo e della sperimentazione pratica. Al momento, il principale punto critico per le imprese è la limitazione nell’utilizzo della flessibilità in entrata, con interventi più rigidi sulle collaborazioni a progetto e sui lavoratori con partita Iva o con contratti di associazione in partecipazione. Invece, uno dei più importanti vantaggi è quello di poter stipulare contratti a termine senza più specificare la causale, anche se sono previste una serie di limitazioni (non più di dodici mesi, non prorogabili e solo nel caso di prima occupazione)».
















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