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Lega Nord: “Speriamo che il sacrificio di Angelo di Carlo non sia stato inutile”

Angelo Di Carlo, il 54enne che l’11 Agosto si era dato fuoco di fronte a Montecitorio perché aveva perso il lavoro, è morto ieri dopo una settimana di agonia.

In questa vicenda ci sono alcune cose che colpiscono e indignano. Quando il fatto è accaduto nessuna televisione l’ha utilizzato come notizia di apertura, benché fosse lecito attenderselo. I giornali invece in qualche caso l’hanno collocato in prima pagina, ma mai in posizione centrale. La notizia della morte, sopravvenuta dopo molti giorni di atroci sofferenze, è stata invece relegata nelle pagine interne della cronaca, con spazi limitati chiaramente tesi a relativizzare il fatto.

Tuttavia tutti gli italiani ricordano che da un episodio simile è partita la tanto decantata rivolta in Tunisia che ha portato alla caduta del regime. In quell’occasione gli organi d’informazione avevano trattato la notizia con ben altra enfasi suscitando un giusto moto collettivo di indignazione.

Evidentemente in un momento in cui il Presidente del Consiglio italiano, non legittimato dal voto popolare, con delirio di onnipotenza va in giro per il mondo a raccontare di aver salvato l’Italia certi fatti stonano e rischiano di rivelare una realtà che è ben diversa da quella dispensata dalle massime cariche dello Stato. Per cui bisogna stendere un velo di silenzio su questi episodi imbarazzanti. E quando proprio non è possibile, bisogna trattarli come se fossero cronaca spicciola.

Ma non è cronaca spicciola. Questi sono veri e propri omicidi perché sono la diretta conseguenza delle azioni di chi dovrebbe fare il bene degli italiani ma in realtà pensa solo a compiacere gli interessi di poteri forti bancari e finanziari. Quando un imprenditore si spara perché non riesce più a pagare lo stipendio ai dipendenti, quando un lavoratore si da fuoco perché è rimasto disoccupato c’è una colpa oggettiva delle istituzioni e di chi le rappresenta.

Invitiamo il PD, che continua a mentire alla propria base sostenendo di essere ancora una forza popolare e contemporaneamente sostiene un governo oligarchico di ultra ricchi e improduttivi, ad un sussulto di orgoglio e dignità e ad aprire la festa provinciale dell’Unità con un minuto di silenzio in memoria di “Angelo e tutti gli altri”.

Per quanto ci riguarda a Settembre, a ricordo di questo fatto che rappresenta l’Italia molto più delle parole di Monti, organizzeremo un evento per indagare la reale situazione degli imprenditori e dei suoi lavoratori.

Ci auguriamo anche che il sacrificio di Angelo di Carlo non sia stato inutile ma che dal suo gesto possa partire quella reazione popolare che, così come è accaduto in Tunisia, possa far cadere un governo oligarchico che non gode della legittimazione democratica.

Il segretario cittadino della Lega Nord per l’indipendenza della Padania

Stefano Bellei
















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