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Spending Review, Bastico: “é ancora la scuola a pagare di più”

Mariangela Bastico, senatrice del Partito Democratico, ha portato avanti, in Senato, la richiesta al Governo di intervenire con un provvedimento normativo per introdurre correttivi ad alcune norme contenuto nel Dl Spengine Review, relative al personale della scuola, e definite “incongruenti, discriminatorie e a rischio di incostituzionalità”.

«La scuola, con questa legge, è chiamata ancora una volta a contribuire, tanto, alla riduzione della spesa pubblica: altri 15.000 posti saranno sottratti, e i docenti e gli Ata precari che li occupano saranno espulsi. Questo avviene dopo che negli ultimi tre anni, a causa della manovra Gelmini-Tremonti del 2008, sono stati tagliati nella scuola 132.000 posti di lavoro. Mi chiedo – si interroga Bastico – a quale altro settore pubblico sia stato chiesto tanto. Ci sono inoltre eclatanti discriminazioni. Ad esempio, il non pagamento delle ferie per i supplenti temporanei, i quali, a differenza del personale stabile, non possono fruire dei giorni di ferie. È il disconoscimento di un diritto costituzionalmente garantito. E i docenti inidonei, pur in soprannumero, non potranno godere delle norme sul pensionamento con i requisiti antecedenti alla riforma Fornero fino al 2014, come potranno invece fare i 24.000 dipendenti pubblici in esubero. Perché, dunque, questa disparità di trattamento a danno di persone invalide e con gravi patologie, persone che dovrebbero invece essere particolarmente tutelate? E gli insegnanti tecnico-pratici che, pur dotati delle abilitazioni necessarie, non possono passare ai corrispondenti insegnamenti? Infine – ha aggiunto la senatrice Pd – perché ancora una volta si e’ disconosciuto il diritto, e non il privilegio, a vedere anticipata dal 31 dicembre 2011 al 31 agosto 2012 la data entro cui maturare i requisiti del pensionamento per il personale della scuola? Con i colleghi del Pd mi sono battuta perché il governo accogliesse modifiche per una maggiore equità. Anche in considerazione del fatto che già sono depositati numerosi ricorsi al Tar e ai giudici del lavoro, e altri se ne profilano. Non credo nella soluzione giudiziaria ai problemi e mi auguro quindi – ha concluso Bastico – che il governo intervenga al più presto per correggere queste storture».
















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