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Spending Review, Cgil, Fp, Spi ER: “basta tagli alla salute”

“Basta tagli alla salute”: è la parola d’ordine della giornata di mobilitazione nazionale proclamata per oggi, 23 luglio, dalla Cgil, insieme al sindacato pensionati Spi e alla Funzione Pubblica Cgil con presidi e volantinaggi nelle principali città italiane e in tutta l’Emilia Romagna.

L’ampia protesta è diretta contro i pesanti tagli al finanziamento del Servizio Sanitario nazionale previsti dai provvedimenti della “spending review”, decreto legge n. 95, e a sostegno delle proposte presentate dalla Cgil a Governo, Regioni e Parlamento.

Invece di operare una seria riorganizzazione della Sanità, e di colpire gli sprechi, il Governo con il decreto sulla “spending review” taglia il finanziamento di altri 4,7 miliardi che si aggiungono al taglio di 8 miliardi della manovra precedente (sono oltre 21 i miliardi di tagli che si sono accumulati nel triennio, e sono in arrivo tre miliardi di nuovi ticket).

Con questi tagli si prevede, nella sanità dell’Emilia Romagna, la riduzione di alcune migliaia di posti di lavoro su 60.000 addetti (medici, infermieri, tecnici, operatori socio-sanitari ecc.), la soppressione di 4.000 posti letto degli attuali 20.000 (-20%), con conseguenze incalcolabili per il diritto alla salute costituzionalmente garantito.

A tutto ciò si aggiunge una riduzione della spesa farmaceutica, per i dispositivi medici, per l’acquisto di beni e servizi e un aumento dei ticket che, oltre a gravare sulle tasche dei cittadini, rischia di rendere più conveniente rivolgersi alla sanità privata. Il passo verso il superamento del modello di sanità pubblica e universale nella direzione di quella privata e assicurativa è sempre più vicino. Senza dimenticare che i ripetuti tagli diretti, fino all’azzeramento, di fatto, del Fondo sociale nazionale – o indiretti, con il Patto di stabilità imposto a Regioni e a Comuni – scaricano ulteriori costi, inappropriati, sulla sanità. Così non si fa una vera “spending review”, cioè una riqualificazione della spesa inappropriata. Anzi, con i tagli lineari si penalizzano quelle realtà sanitarie virtuose come l’Emilia-Romagna che in questi anni hanno saputo riorganizzare ed efficentare mantenendo i bilanci in ordine e con un allargamento dei livelli essenziali di assistenza a nuove prestazioni, dall’odontoiatria agli screening oncologici.

Poiché spetta ora al Parlamento discutere il decreto del Governo, la Cgil ribadisce con la giornata di mobilitazione di oggi la richiesta di non operare nuovi tagli al finanziamento dei servizi sanitari e la necessità invece di investire risorse adeguate nel SSN come strumento di equità sociale e come fattore di crescita, elementi indispensabili anche per affrontare la grave crisi del Paese.

La spesa per la sanità in Italia è sotto la media europea e il nostro Servizio sanitario nazionale è il secondo per qualità fra i Paesi Ocse.

Secondo la Cgil bisogna selezionare alcune priorità, necessarie per riqualificare i servizi e la spesa sanitaria ed evitare ancora ticket, e sostenere in modo mirato i processi di riorganizzazione: accorpamenti delle chirurgie, riduzione dei primariati, organizzazione dei grandi ospedali per intensità di cura; assistenza distrettuale e cure primarie tutti i giorni h 24, anche attraverso la riconversione dei piccoli ospedali, integrazione socio-sanitaria, servizi per la non autosufficienza, come alternative forti e visibili al solo ricovero ospedaliero (e per ridurre gli stessi gravi disagi nei servizi di pronto soccorso spesso sovraffollati). Una discussione da collocare all’interno del nuovo Piano sociale e sanitario regionale.

La riorganizzazione e l’efficientamento della spesa può aprire una nuova fase per le Regioni impegnate nei piani di rientro, passando dalle logiche dei tagli lineari, dell’inasprimento fiscale e dei ticket (che non hanno finora determinato nessun miglioramento significativo dei bilanci regionali, ma pesano invece sui cittadini), alla riconversione dell’offerta dei servizi, e quindi della spesa inappropriata, causa principale dei disavanzi sanitari.

La Cgil chiede al Governo di riaprire il confronto con Regioni e sindacato, di rivedere la logica dei tagli e dei ticket, sottoscrivendo un nuovo Patto per la Salute che preveda le razionalizzazioni e la lotta agli sprechi necessarie ma che salvaguardi le Regioni virtuose, sostenga e rafforzi i piani di rientro, investendo sul futuro e sulla qualità del Servizio sanitario nazionale.

Le iniziative di oggi in Emilia Romagna

Davanti a tutte le Camere del lavoro la Cgil espone un grande striscione con la parola d’ordine “Basta tagli alla salute”.

Inoltre a Piacenza presidi davanti agli ospedali, Cup e sedi Ausl (10-12); a Parma assemblea pubblica davanti alla mensa dell’ospedale con striscione e volantini; nel modenese presidi e volantinaggi in mattinata a Modena davanti al Poliambulatorio di via del Pozzo, Mirandola nel piazzale del Pronto Soccorso, Pavullo davanti all’Ospedale, Carpi ai Poliambulatori in piazzale Donatori di sangue, Vignola ai Poliambulatori via XXV Aprile, all’Ospedale di Castelfranco e di Sassuolo; Bologna volantinaggi in tutti gli ospedali e nei poliamabulatori; a Ferrara volantinaggio davanti all’ospedale di Comacchio; a Imola e Castel San Pietro volantinaggi in mattinata; volantinaggi anche a Cesena e a Forlì volantinaggio al mercato cittadino e durante la serata presso la festa dell’Unita del Ronco, distribuzione volantini; a Rimini volantinaggi presso anagrafe Comune, CUP AUSL, uffici amministrativi AUSL (Colosseo), Ospedale Infermi, in piazza Cavour con allestimento di un gazebo informativo dalle 16.30 alle 19, invio di materiale esplicativo in tutti i luoghi di lavoro; a Reggio Emilia conferenza stampa (Ravenna oggi festeggia il patrono).

(CGIL, FP, SPI regionali Emilia Romagna)
















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