Il Consiglio comunale ha respinto l’ordine del giorno presentato da Eugenia Rossi (Idv) sulla restituzione dell’Iva giĆ versata dai cittadini sulla tariffa di igiene ambientale (Tia 1). La mozione ha ricevuto il voto favorevole di Italia dei Valori, Modena Futura, Modena5stelle-beppegrillo.it e Pdl e il voto contrario di Pd e Sinistra per Modena. Se approvata, avrebbe impegnato sindaco e Giunta a āintervenire immediatamente presso Hera affinchĆ© proceda in tempi certi alla restituzione degli importi corrisposti da tutti gli utenti del Comune di Modena a titolo di Iva sulla Tariffa di igiene ambientale, indipendentemente dalla presentazione delle richieste di rimborsoā. Sullo stesso tema, Sandro Bellei (Pdl) ha chiesto in un’interrogazione se il Comune āabbia intenzione di agire per evitare contenziosi fra Hera e i cittadini. La Cassazione ā ha spiegato Bellei – ha dichiarato illegittimo il pagamento dellāIva sulla Tarsu, la vecchia tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, e sulla Tia. I cittadini hanno la possibilitĆ di chiedere il rimborso retroattivo sino a dieci anniā.
All’interrogazione ha risposto l’assessore all’Ambiente Simona Arletti: āLa sentenza della Corte di Cassazione ā ha detto – sta generando caos e la soluzione spetta al Governo. La somma pagata come Iva negli anni passati, oltre un miliardo di euro, ĆØ stata giĆ incassata dallo Stato e le imprese non possono restituirla. L’ipotesi di rimborso a carico dei gestori dei servizi di igiene ambientale e di una successiva compensazione da parte dell’erario comporterebbe aumenti tariffari di cui sarebbero gravati i contribuenti. Ora āha proseguito Arletti – la situazione ĆØ bloccata, perchĆ© i consumatori hanno moltiplicato le richieste di rimborso, ma Comuni e gestori aspettano una soluzione dal Governoā. L’assessore Arletti ha precisato: āLa sentenza va in una direzione che io non condivido: ritornare da tariffa a tassa significherĆ per le imprese non poter piĆ¹ scaricare lāIva, con un danno significativo e una retromarcia normativa notevoleā.
Eugenia Rossi (Idv) si ĆØ detta āallibitaā dalla risposta dellāassessore, āche cerca di evitare il danno alle imprese ma non ai cittadini, di fronte a una sentenza della Cassazione. Ć chiaro che le procedure di rimborso comporteranno un costo che sarĆ a carico dello Stato. Se si chiede il rimborso dellāIva pagata e il gestore rifiuta, ĆØ possibile citarlo davanti al giudice ordinario. Qui cāĆØ un problema di convenienza anche per il privato: sarebbe molto piĆ¹ semplice restituire subito lāIva che lasciare ai cittadini la scelta di ricorrere in giudizioā.
Giuliana Urbelli (Pd), ha parlato di ātentazioni demagogiche nel voler semplificare troppo una materia complessaā e ha definito āpoco chiaroā il contesto normativo nel quale āuna sentenza della Cassazione non ĆØ coerente con le pronunce del ministero delle Finanze e dellāAgenzia delle entrate. Comuni e gestori sono anchāessi parte lesa, perchĆ© hanno riscosso lāIva, ma lāhanno anche versata allāErarioā. Urbelli ha poi proposto a Rossi un emendamento. āLa mozione si rivolge all’interlocutore sbagliatoā, ha detto: āQuello che possiamo chiedere a Hera non ĆØ di restituire i crediti ma di determinarne l’importo, in modo che poi i cittadini possano rivolgersi all’Erario per riaverliā. Dopo una breve interruzione per discutere l’eventuale emendamento, Rossi ha ripreso la parola: āPer me quello che dobbiamo esigere non ĆØ la determinazione degli importi, ma la restituzione, nĆ© piĆ¹ nĆ© menoā.
Nel dibattito, Sandro Bellei, Pdl, ha affermato: āMi sarei aspettato che lāassessore prendesse lāimpegno di tutelare gli interessi dei modenesi. Dovremmo almeno farci carico di dare ai cittadini informazioni preciseā. Sandra Poppi, Modena5stelle-beppegrillo.it, ha affermato: āMi sembra che con la sentenza della Cassazione la certezza giuridico normativa sia giĆ stata raggiuntaā. Secondo Nicola Rossi (Modena Futura), āla confusione normativa dura da tanti anni, ma Hera ĆØ una societĆ notevole, sia in termini di fatturato sia di margine operativo. Bisogna che gli esponenti degli enti locali che rivestono ruoli nell’azienda agiscano con forza persuasivaā.
Federico Ricci, Sinistra per Modena, ha auspicato āun’azione concreta nella direzione della tariffazione puntuale, che creerebbe una situazione piĆ¹ chiaraā. Per il Pd, Gian Domenico Glorioso ha replicato: āIl nostro emendamento tenta di essere realistico. Un soggetto che ha operato come sostituto dāimposta non puĆ² restituire una somma che non ha nelle proprie casseā. Paolo Trande ha spiegato che l’emendamento sarebbe stato ritirato, aggiungendo: āSperiamo che Governo e Parlamento arrivino a una composizione giuridico-normativa per consentire a milioni di cittadini italiani di riavere i loro creditiā. Per ultimo ĆØ intervenuto il sindaco Giorgio Pighi affermando: āCi sono dei limiti che nascono dal dissidio interpretativo, nel quale non siamo noi a poter fare da garanti dellāinterpretazione corretta o sbagliata. Possiamo dolerci delle conseguenze sui cittadini e restare in un ambito di critica, anche severa, ma non abbiamo la possibilitĆ di passare all’azioneā.