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Resoconto della Tavola di Bisanzio su “Bizantini in Appennino”

E’ stato il sindaco di Baiso, Alberto Ovi, accompagnato dall’avv. Franco Mazza e dalla professoressa Clementina Santi ad aprire la Tavola rotonda dedicata ai “Bizantini in Appennino”, iniziativa che prelude al ricco programma di rievocazioni storiche e culturali fissate nel Comune di Baiso per sabato 21 e domenica 22 luglio.

Il confronto storico culturale condotto da Gino Badini, presidente della Deputazione Reggiana di Storia Patria, ha visto avvicendarsi don Paolo Gherri, docente di Teologia del Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense, il professor Giorgio Montecchi dell’Università degli studi di Milano, il dottor Giuliano Bagnoli presidente del Centro Studi sul dialetto reggiano, e la professoressa Rossana Merli dell’Istituto comprensivo “G.B. Toschi” di Baiso e Viano.

“Un appuntamento con la storia organizzato anche quest’anno in collaborazione con la Sezione Reggiana della Deputazione di Storia Patria – ha premesso il sindaco Ovi – che, forte dell’iniziativa culturale collettiva dell’intera Comunità baisana, è orientato alla ricerca e alla ricostruzione delle testimonianze che riportano alla luce le tradizioni, i costumi, le arti e gli antichi mestieri tramandati dai Bizantini e trasformati nell’arco delle generazioni e di cui la Comunità è discendente”.

“La ricerca sulla presenza dei Bizantini in Appennino ha preso spunto da alcuni scritti del 1800, dell’agronomo reggiano Filippo Re, – ha spiegato nella sua introduzione il professor Montecchi – il quale scriveva che “a Baiso ghiande, pascoli e prati favoriscono l’abbondanza di suini, di bovini e di pecore”. In particolare, all’interno del territorio comunale, riscontrava un diffuso utilizzo gastronomico della carne di pecora, eredità storica dell’antica cultura alimentare bizantina”.

Il Comune di Baiso, partendo da questa consapevolezza culturale “localistica”, dal 2005 organizza “La Tavola di Bisanzio”, un appuntamento che ogni anno aggiunge un tassello nuovo alla ricerca culturale in ambito storico in merito alla presenza dei Bizantini nel territorio montano emiliano tra i periodo VI e l’VIII secolo d.c.

“Le numerose testimonianze dell’effettiva “presenza” bizantina sul territorio dell’attuale Comune di Baiso – venute alla luce grazie ad apporti storici, toponomastici, artistici, archeologici e culturali – ha spiegato il presidente Badini – hanno sollecitato un approccio al tema maggiormente strutturato e consapevole. Grazie alle moderne tecnologie informatiche e al coinvolgimento attivo dei Cittadini di Baiso, è stato possibile caratterizzare in modo dettagliato la rievocazione storica di un periodo compreso tra il 550-720 d.c. in un arco cronologico di quasi due secoli, ascritti all’Alto Medioevo, uno dei periodi tra i meno conosciuti e investigati dalla ricerca storica”.

“Un approfondimento avvenuto non solo tramite lo studio di alcuni elementi linguistici – ha sottolineato il dottor Bagnoli – ma anche attraverso lo studio delle tradizioni alimentari e culinarie locali che hanno permesso di tracciare una sorta di asse di collegamento tra le usanze alimentari bizantine e le tradizioni culinarie locali che si ritrovano soltanto nella specifica località di Baiso”.

“Quest’anno il progetto culturale è stato arricchito dalla creazione, presso la Biblioteca comunale di Baiso, di un nucleo librario sul tema bizantino, unico in Provincia – ha aggiunto don Gherri – una sorta di Centro Studi specializzato sulla storia dell’antichità bizantina e longobarda in via di formazione continua a stretto contatto e con la consulenza della Sezione di Reggio Emilia della Deputazione di storia patria per le antiche Province modenesi. In particolare il neo-costituito “Gruppo baisano di lettura” ha approfondito circa 2.000 pagine di letteratura, anche specialistica, per farne emergere alcuni particolari da cui dovranno partire nuove ricerche approfondite”.

Straordinario il lavoro di ricostruzione storica effettuato dai ragazzi della Scuola Media Comunale, che “prendendo spunto dalla ricerca etimologica delle parole del dialetto locale – ha spiegato la professoressa Rossana Merli, che li ha guidati in questo percorso – sono giunti alla scoperta delle radici di origine bizantina, quindi hanno esplorato la nomenclatura degli oggetti della civiltà contadina a sostegno dell’ipotesi di una prolungata dominazione bizantina nel nostro territorio”.

Il risultato di questo importante lavoro di ricerca ha portato alla realizzazione di un filmato, trasmesso nel corso dell’incontro, nel quale i giovani studenti dell’Istituto locale si sono cimentati nell’interpretazione dei gesti della quotidianità e del dialetto tipico locale.

“Nei prossimi mesi – hanno concluso il sindaco Ovi – la Comunità baisana intende continuare questo percorso di approfondimento della propria storia e delle proprie radici, coinvolgendo attivamente la popolazione nella ricerca culturale e stimolando l’interessamento di studiosi ed esperti al fine di promuovere una “Giornata di studi” dedicata alla presentazione dei risultati delle ricerche di cui tutta la Comunità si renderà protagonista. A breve invece aspettiamo tutti sabato 21 e domenica 22 luglio per le giornate di rievocazione storica che riempiranno le piazze e le strade del paese con eventi culturali, musicali e gastronomici dedicati ai nostri antenati bizantini”.

Nell’ambito di queste sono previste anche iniziative di solidarietà a favore delle popolazioni terremotate della nostra provincia.

La giornata dedicata alla Tavola di Bisanzio si è conclusa con una splendida esecuzione della Piccola Orchestra Mutinae Plectri di Modena che si è esibita in un concerto per mandolini e chitarre che ha intrattenuto l pubblico e gli amici presenti fino a tarda sera.
















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