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Temperature da febbre a Modena ed in Emilia

Record e anomalie a raffica: il mese di giugno 2012 è stato per gli esperti dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Modena il secondo giugno più caldo dopo il 2003. E’ dal 2000 – secondo gli esperti – che giugno ci porta estati sempre più calde. Potrebbero essere probabilmente le prime evidenze locali del global warming. Intanto il mese di luglio ci ha regalato temperature oltremodo roventi, oltre i 37°C, che aumentano i disagi per le popolazioni delle zone colpite dal sisma.

Non sono stati battuti record assoluti a Modena, ma questi giorni roventi di fine giugno e inizio luglio 2012 – a detta degli esperti dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – entrano a pieno diritto nelle cronache delle estati calde da non dimenticare.

Tanto interesse da parte degli esperti nasce dal fatto che sabato 30 giugno a Modena città la colonnina è arrivata a 35.7°C presso la sede storica dell’Osservatorio Geofisico in Piazza Roma, quando nello stesso giorno al Campus di Ingegneria, in periferia, è risalita fino a 37°C, valori che – per la cronaca – confermano che quella è stata la quarta giornata più calda mai registrata a giugno dal 1860 a oggi, superata solo dai 36.6°C del 28 giugno 1936, 36.4°C del 13 giugno 2003 e 36.3°C del 29 giugno 2005.

“Come si nota, quello del giugno 1936 – afferma il metereologo Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena – fu un episodio isolato, un giugno così rovente fu praticamente unico fino a fine XX secolo, mentre in questo breve scorcio del XXI possiamo contare già tre casi simili e, comunque, gran caldo vi fu anche nei mesi di giugno 2004, 2006, 2008 e 2009”.

Giugno inoltre si è concluso con una temperatura media mensile di 25.7°C, che significa che il giugno 2012 è stato il secondo mese di giugno più caldo di sempre. “I riferimenti – precisa Luca Lombroso – in questo caso sono i 22.5°C della temperatura media mensile sul trentennio 1981-2012, e come valore estremo più rovente la media di 27.5°C del 2003. Escludendo però quell’estate tanto terribile, che possiamo definire <hyper estrema>, il precedente record mensile è del 2002, con 25°C”. Viene da chiedersi se siamo dunque alle prese con una nuova estate <hyper estrema> come nel 2003? Per ora, a parità di periodo, nel 2003 andò peggio in quanto, oltre che più intensa, la vera estate iniziò ben prima, già a maggio. E tuttavia l’estate è ancora lunga e solo a fine stagione si potranno trarre conclusioni e fare bilanci”.

Domenica 1 luglio, a Modena si è iniziato, letteralmente, con la febbre: temperatura massima di 37°C alla stazione dell’Osservatorio sul torrione orientale del Palazzo ducale e di 37.8°C al Campus di Ingegneria con punte di 39°C, raggiunte nell’Area Nord, dove tanti sono costretti a vivere nelle soffocanti tende. Resta ancora lontano il giorno più caldo assoluto di Modena, che – secondo le rilevazioni raccolte scrupolosamente dall’Osservatorio Geofisico universitario – fu di 38.5°C il 29 luglio 1983. “Quello – commenta Luca Lombroso – fu un altro caso di caldo estremo, anche se relativamente più breve come durata e isolato. Forse oggi, col senno del poi, potremmo riclassificarlo come la prima estate via via più rovente nel corso dell’ultimo trentennio”.

Nella fattispecie, negli annali dell’Osservatorio si trovano, prima del 2000, solo quattro estati in cui si raggiunsero punte massime di almeno 37°C, oltre al 1983: il luglio 1952 (37.5°C), il luglio 1968 e agosto 1947 (37.3°C) e luglio 1884 con 37°C. Mai però la “temperatura da febbre” fu raggiunta così precocemente: il periodo più caldo dell’anno infatti di solito si verifica a fine luglio o inizio agosto. Più recentemente, oltre ai 37.9°C del 6 agosto 2003, non va trascurato che proprio lo scorso anno si toccarono i 37.4°C il 26 agosto, che fu per opposto la più tardiva temperatura oltre i 37°C.

“Se a questo- dice Luca Lombroso – ci aggiungiamo che aprile 2011 ci ha consegnato in ricordo la più precoce temperatura massima over 30°C potremmo dire per sdrammatizzare… che <la frittata è fatta>”.

E oggi lunedì 2 luglio ancora temperature bollenti: a Modena si sono giù raggiunti i 36.6°C in Piazza Roma e i 37.7°C nella periferia della città. Sfiorati dunque i record di ieri e peraltro alle 15.00 si è osservata l’inconsueta caduta di alcuni goccioloni di pioggia con temperatura di ben 36.0°C, da banchi di nubi fra cui filtrava il sole. “Gocce – commenta Luca Lombroso – subito evaporate per il clima desertico di questa giornata: l’umidità infatti risultava inferiore al 20%”.

Qualcuno potrà essere sorpreso per il fatto che fa ancora molto caldo, nonostante molti si aspettassero una “rinfrescata”. “E’ bene precisare alcune cose – spiega l’esperto dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena Luca Lombroso – in quanto nel nostro territorio l’arrivo di perturbazioni a ridosso delle Alpi provoca spesso, appunto, il fenomeno del fohn Appenninico responsabile in più occasioni di fiammate finali, anche inaspettate. Inoltre, nei prossimi giorni le temperature caleranno sì di qualche grado, ma resterà molto caldo e ancora sembra slittare se non sfumare la vera rinfrescata. Resteremo, dunque, per giorni ben sopra i 30°C, fra i 32 e i 35°C a seconda delle zone e delle giornate, e a poco serviranno eventuali temporali di calore che potrebbero sconfinare in Emilia”.

Tutto questo è colpa del global warming? Al solito, è impossibile imputare il singolo episodio, sia esso un estremo caldo che freddo, a prova o discolpa dei cambiamenti climatici. ma ben difficilmente senza il riscaldamento globale avremmo assistito a un ripetersi continuo di estati roventi come negli ultimi anni.
















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