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Pillola del quinto giorno, Filippi (PDL): la Regione ne blocchi la diffusione

“La cosiddetta pillola del quinto giorno, causa una campagna informativa non corretta e immorale, viene presentata alle donne come anticoncezionale mentre il meccanismo è prevalentemente abortivo.” A dichiararlo, attraverso un’interrogazione regionale, è il Consigliere regionale del Pdl Fabio Filippi.

“Ancora una volta – aggiunge Filippi – si spaccia un prodotto ad azione abortiva per un contraccettivo. Creando ad arte una grande confusione si elude un discorso di reale prevenzione dell’aborto. Anche l’idea che basti un test di gravidanza a garantirne l’effetto contraccettivo è un errore. Infatti, i test in commercio non sono efficaci prima di 8-9 giorni, quando cioè l’embrione è già impiantato. Ma questa pillola agisce prima, impedendo l’impianto dell’embrione in utero, una sorta di aborto in modalità fai da te, inoltre potrebbe essere pericolosa per la salute delle donne in caso di uso ripetuto.

Studi scientifici dimostrano che la pillola ha un’azione di carattere preovulatorio, se assunta nei primi due o tre giorni successivi al rapporto a rischio, dopo l’azione antiprogestinica impedisce all’utero di accogliere l’embrione: informazioni omesse nel bugiardino.

In più la diffusione della pillola del quinto giorno contrasta con le leggi 194 del 1978 e la legge 405 del 1975.

Ho pertanto presentato un’interpellanza alla Giunta regionale chiedendo la sospensione della distribuzione della pillola. E’ fondamentale che le donne vengano informate in modo corretto, rendendo esplicite le potenzialità abortive del farmaco e le sue conseguenze”.
















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