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Reggio, Unipeg Sca: esercizio 2011 in pareggio e importanti progetti strategici per il futuro

Fabrizio Guidetti, Presidente di UNIPEG, e Ivano Lugli, Vice-presidente, hanno presentato questa mattina alla Stampa il bilancio di esercizio 2011 di UNIPEG, cooperativa di macellazione, lavorazione e commercializzazione delle carni bovine fresche, leader nazionale nel settore della macellazione di bovini pregiati e nella commercializzazione verso la GDO e il Dettaglio Tradizionale delle carni bovine allevate in Italia. L’Assemblea generale dei Soci, in occasione della quale è prevista anche la Tavola Rotonda “Oltre il 2012. Strategie di crescita”, si terrà sabato 5 maggio a Reggio Emilia.

La Cooperativa ha chiuso il 2011 con 262.516 capi macellati, in lieve flessione rispetto al 2010 (-3%), 109.980 tons di prodotto processato per un valore della produzione pari a e 416,070 milioni di euro; il risultato d’esercizio è stato positivo per circa 44 mila euro, dopo aver riconosciuto ai soci un’integrazione del prezzo dei conferimenti per i bovini di filiera di circa 180 mila euro.

“Il risultato della gestione 2011 – ha spiegato il Presidente di UNIPEG, Fabrizio Guidetti – pur in un contesto di tensione per tutto il comparto agroalimentare, e in una dinamica di consumi in flessione, è sostanzialmente positivo. Possiamo dire, in particolare, che sia la nostra Cooperativa sia i nostri Soci hanno trovato un equilibrio economico: la Cooperativa ha beneficiato di una buona valorizzazione del 5/4, anche se continua a patire un’ erosione della marginalità sulla carne. Il socio ha beneficiato di un aumento dei prezzi della carne che gli ha permesso, insieme alla integrazione PAC, di raggiungere un risultato di bilancio sostanzialmente in pareggio.

Per valutare adeguatamente la situazione del comparto, e i risultati raggiunti, occorre però fare alcune considerazioni aggiuntive sull’andamento della gestione per i diversi anelli della filiera.

Nel 2011 l’allevamento ha vissuto fasi alterne a seconda della categoria di prodotto, ma l’aumento del prezzo della carne alla produzione – attestatosi su una media annua intorno all’8% – ha permesso un riequilibrio del reddito dell’allevamento dopo alcuni anni di profonda difficoltà. Si è però registrato, contestualmente, un aumento di costi importanti in tutti i capitoli di bilancio: alimentazione, carburanti, energia elettrica, spandimenti, costo del denaro e manodopera. Il bilancio delle aziende agricole è quindi in equilibrio grazie alle integrazioni di reddito previste dalla riforma PAC: in mancanza, solo un aumento di prezzo della carne di un ulteriore 7-8% consentirebbe al produttore di raggiungere il pareggio.

Dal canto suo, l’attività di trasformazione e commercializzazione delle carni, a fronte di una vendita ai clienti a condizioni di inflazione di circa il 4% rispetto al 2010, ha trovato un bilanciamento nella forte valorizzazione del 5/4, che è proseguita anche nel 2011 e ha segnato un recupero intorno al 20% rispetto al fatturato 2010. Recupero che non ha però evitato al trasformatore una riduzione del valore prodotto. Dal canto suo, anche il distributore ha perso valore in quanto, per mantenere i volumi di vendita, non ha potuto praticare un adeguamento dei listini in grado di coprire l’aumento dei costi delle materie acquistate.

Se questo quadro della situazione è oggettivo e condivisibile abbiamo l’obbligo, come filiera zootecnica nazionale, di perseguire con determinazione gli obiettivi di riequilibrio e consolidamento del reddito del settore. E, come Cooperativa, di portare avanti i piani di sviluppo e di investimento di medio termine finalizzati a cogliere le opportunità e limitare le criticità dei mercati e della competizione”.

Rientrano in questo approccio strategico tanto la nuova politica di brand – contrassegnata dal logo Carni Asso – tesa a valorizzare la distintività delle carni di filiera Unipeg, quanto la recente acquisizione da parte della Cooperativa di Castel Carni, azienda modenese all’avanguardia in Italia e in Europa per innovazione di prodotto e di processo (vedi capitolo dedicato).

Rapporto Sociale

Nel 2011 i capi conferiti dai soci sono stati 185.650, pari al 70,72% del totale macellato. Queste percentuali salgono sensibilmente se si considera il conferimento di “animali nobili” (vitelloni 80,8% su totale macellato, scottone 76,8%, vitelli 75,9%), a dimostrazione che il servizio al dettaglio tradizionale e alla GDO è fatto con carni che provengono prevalentemente dai soci di UNIPEG.

Per quanto riguarda la provenienza territoriale dei conferimenti, l’Emilia-Romagna ha conferito, in numero di capi, il 14,8% circa del totale, la Lombardia il 48,1% ca, il Veneto il 34,3% e altre regioni – in particolare Piemonte e Trentino – il restante 2,8%.

“UNIPEG – ha aggiunto il Vice-presidente Ivano Lugli – è un’impresa cooperativa con un’importante base sociale (881 soci di cui 723 ordinari e 158 sovventori) un solido impianto patrimoniale, ed efficienti strutture di produzione. Ma se vogliamo raggiungere quegli obiettivi che costituiscono il fondamento della nostra attività quotidiana, ossia la valorizzazione del prodotto dei soci, il rafforzamento della solidità patrimoniale della cooperativa, l’ affidabilità nei confronti di tutti i nostri stakeholder e la qualità nel servizio ai clienti e ai consumatori, dobbiamo essere capaci di attivare nuovi ed efficaci piani strategici. Piani che si sviluppino lungo direttive che abbiamo ben chiare da tempo, e che ribadiamo nuovamente oggi: realizzazione di progetti di integrazione della filiera delle carni bovine; investimenti sui prodotti pronti al consumo ad alto contenuto di servizio e completamento dell’offerta commerciale in termini di gamma dei prodotti e dei servizi; orientamento ad una sempre maggiore efficienza industriale degli stabilimenti; promozione di aggregazioni e alleanze nel settore della macellazione. Il tutto con un sempre più incisivo ed efficace coinvolgimento dei soci nelle politiche e nelle strategie aziendali”.

UNIPEG conta oggi 2 stabilimenti di produzione, quasi 300 dipendenti e complessivamente 600 persone occupate, e offre una gamma completa di prodotti: carni in osso, disossate, carni porzionate e confezionate, carni per la trasformazione industriale.

L’acquisizione di Castel Carni

Negli ultimi mesi del 2011 Unipeg ha portato a termine un’importante operazione imprenditoriale acquisendo la Castel Carni Spa, società che opera da oltre quarant’anni nel settore della carne con sede a Castelnuovo Rangone, in provincia di Modena, distretto industriale tra i più importanti d’Italia per il settore delle carni bovine e suine e della tradizione salumeria.

Castel Carni è un’azienda all’avanguardia in Italia e in Europa per i prodotti e i processi produttivi supportati da avanzati livelli tecnologici e di automazione progettata e realizzata dalla famiglia De Maria, che ha maturato un’esperienza di oltre quarant’anni nel settore della lavorazione e commercializzazione delle carni.

Questa operazione va di fatto a completare il piano di sviluppo industriale che Unipeg ha messo a punto per affrontare nel corso dei prossimi 3 anni gli obiettivi relativi al completamento delle gamme di prodotto da fornire ad una clientela che manifesta sempre di più esigenze di prodotti innovativi, pratici, pronti all’uso con un livello di servizio aggiunto in grado di soddisfare un cultura del consumo delle carni che si sta modificando in funzione di quelle che sono le “nuove generazioni”; cioè i consumatori di domani.

L’ambizioso obiettivo è quindi dare vita ad un importante gruppo cooperativo in grado di porsi come fornitore primario delle grandi insegne della GDO, del Normal Trade e dell’Horeca grazie ad un’offerta di prodotti articolata ed innovativa.

 
















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