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Compie trent’anni il Gruppo Scout Pavullo 1

Sabato 5 maggio ore 16:00 inaugurerà a Pavullo, presso i sotterranei del Palazzo Ducale, la mostra «Scout da una vita! – Un progetto educativo per…», un percorso fotografico, artistico e multimediale dei trent’anni di attività del gruppo scout Pavullo 1: la realtà più longeva di associazionismo giovanile presente nel nostro Appennino. Aprirà la mostra un convegno dal titolo “Un progetto educativo per…un mondo migliore”, con l’intervento di Roberto Cociancich, presidente ICCS – International Catholic Conference of Scouting.

Dall’esperienza nascerà un libro, disponibile su prenotazione, che raccoglierà le immagini e le testimonianze di 8 “generazioni” scout di frignanesi; risale infatti al 24 febbraio 1982 il primo censimento ufficiale di un gruppo scout attivo nel Frignano e da allora fino ad oggi, in cicli di 4 anni, si sono succeduti di branca in branca bambini, poi diventati ragazzi e adulti con ideali come solidarietà, rispetto dell’ambiente, comunità.

Prima di quella data, sei anni di “prove generali” sotto la guida dell’allora cappellano don Romeo Venturelli, oggi parroco di Lama Mocogno, anni di entusiasmo per alcuni ragazzi che, divenuti quasi adulti (alcuni di loro avevano solo 17 anni), riuscirono a dar vita al primo e unico gruppo scout della montagna modenese.

Da allora 545 ragazzi hanno fatto parte del Gruppo Pavullo 1 e hanno indossato l’uniforme all’insegna di un metodo educativo semplice ma accattivante che responsabilizza e al contempo affianca nelle difficoltà. Il metodo si puoi riassumere in quattro punti definiti dallo stesso Baden Powell, fondatore del movimento Scout: “Carattere” cioè puntare sulla fiducia in se stessi, sulla lealtà e sulla gioia di vivere; “Salute” cioè avere rispetto del proprio corpo e dell’Ambiente all’interno del quale esso vive, riconquistare ritmi naturali attraverso l’esperienza della vita all’aperto; “Abilità manuale” cioè riscoprire l’uso intelligente delle proprie mani, la gioia del saper fare, il senso della concretezza e dell’essenzialità; e infine “Servizio al prossimo” cioè riscoprire, al di là dell’individualismo, il bene comune, l’amore per gli altri, la solidarietà.

Questi quattro punti sono l’evidente fil rouge delle esperienze in mostra al Palazzo Ducale, declinati in base alle diverse fasce d’età in cui si struttura il Gruppo scout Pavullo 1, le cosiddette “branche”: lupetti (9-11 anni), reparto (12-15 anni), clan (16-21 anni), guidate dalla comunità capi (educatori dai 21 anni in poi). Sarà documentata anche l’avventura “Castorini”, avvenuta negli anni tra il 1988 e il 1990: un progetto pilota nazionale di attività scout con bambini dai 6 agli 8 anni; e l’apertura di un secondo gruppo a Sestola che per sette anni, dal 1998 al 2005, ha visto la presenza attiva di ragazzi scout anche nella comunità sestolese.

“L’augurio che ci facciamo – dichiara Matteo Gualmini, Capo Scout responsabile delle attività per il trentennale – è che questa ricorrenza sia un’occasione, non solo per ricordare il passato, ma anche per rilanciare il gruppo nel futuro, con lo scopo di offrire una proposta educativa che sia al passo con i tempi e sappia guidare i giovani attraverso un contesto sociale non facile come quello che stiamo vivendo.”

“C’è un detto tra gli scout – conclude il Capo Gruppo Stefano Bravi – “una volta scout sempre scout”, ed è vero. Le esperienze vissute all’interno del gruppo scout, per un anno come per dieci, ti accompagnano per tutta la vita; sono un ricordo che riemerge energico e vitale quando ci si rincontra, anche dopo lungo tempo, anche dopo trent’anni. Segno di esperienze vissute nel profondo, che hanno toccato e legato persone, esperienze che hanno messo di fronte ai propri limiti e fatto scoprire le proprie potenzialità, esperienze che hanno saputo entusiasmare, emozionare e soprattutto educare”.
















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