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Sabato, all’ex Campo di Fossoli, presentazione del libro: “Leopoldo Gasparotto. Alpinista e partigiano”

Sabato 21 Aprile, alle 17 presso l’ex Campo di Fossoli – Baracca recuperata, presentazione del libro “Leopoldo Gasparotto. Alpinista e partigiano” di Ruggero Meles. Saranno presenti l’autore e i figli Giuliano e Pierluigi Gasparotto che nella mattinata incontreranno gli studenti delle scuole di Carpi. L’iniziativa è in collaborazione con ANPI sezione di Carpi.

Il 22 giugno 1944, poco dopo le tredici, i nazisti prelevavano il partigiano Leopoldo Gasparotto (comandante delle formazioni lombarde di Giustizia e Libertà e braccio destro di Ferruccio Parri) dal campo di prigionia di Fossoli (località nei pressi di Carpi in provincia di Modena) dove era detenuto dal 27 aprile.

Il prigioniero fa appena in tempo a consegnare all’amico Ferdinando Brenna un sottile quadernetto che teneva nascosto. Dopo aver messo in salvo il suo prezioso diario Leopoldo viene ammanettato e caricato su un’auto che parte a grande velocità nella calura estiva, seguita da una motocicletta con a bordo una SS.

Percorsi pochi chilometri l’auto si ferma e Gasparotto viene fatto incamminare per una stradina di campagna dove viene assassinato con una raffica di mitra alle spalle. Aveva solo 42 anni.

Due settimane dopo, il 12 luglio, i nazifascisti avrebbero ucciso con un colpo alla nuca altri sessantasette prigionieri del campo.

Proprio nelle pagine del diario di prigionia, pochi giorni prima di essere ucciso, Leopoldo Gasparotto manifesta tutta la sua passione e nostalgia per le montagne e per gli sconfinati spazi liberi. Le spedizioni in Caucaso e in Groenlandia, l’aperture di nuove vie sulle nostre Alpi, le prime ripetizioni e le frequentazioni di alcuni tra i più forti alpinisti dell’epoca ne fecero uno tra i protagonisti sulle crode.

Il volume racconta, documentandole con pregevoli immagini raccolte dallo stesso Gasparotto, le sue avventure verticali e le tappe fondamentali della sua vita con testimonianze di chi l’ha conosciuto.

La sua partecipazione alla Resistenza appare nel libro come la naturale prosecuzione e il compimento della sua attività alpinistica. La guerra partigiana infatti, verrà affrontata con lo stesso coraggio, la medesima ironia, il medesimo rigore che lo porterà al sacrificio.
















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