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Da Maranello a Castellarano per un assalto, fallito, ‘all’oro rosso’

E’ andata male la trasferta delittuosa di tre modenesi che avevano messo le mani sull’impilato elettrico di uno stabilimento ceramico con il chiaro intento di impossessarsi di rame, il prezioso oro rosso particolarmente in auge per i lauti proventi che assicura rivendendolo al mercato del riciclaggio. L’intervento dei Carabinieri ha infatti consentito di bloccare due dei tre ladri, arrestati in flagranza di reato, e di identificare e denunciare il complice, datosi alla fuga all’arrivo degli operatori. Questa in sintesi la premessa dei fatti culminata con l’arresto del 25enne G.D.L. di Maranello e del 36enne F.F. chiamati a rispondere dei reati di concorso in tentato furto aggravato e porto ingiustificato di strumenti da scasso, ristretti al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana. Un terzo complice identificato nel 32enne G.M. di Maranello, G.M. è stato denunciato in stato di libertà per le medesime fattispecie delittuose.

L’origine dei fatti ieri mattina quando poco prima delle 11,30 ai Carabinieri della Stazione di Castellarano è arrivata una telefonata che segnalava forti rumori provenire dalla ceramica “Nuove Idee” in via Giotto. Immediatamente sul posto i carabinieri hanno notato, all’interno dello stabilimento un uomo, poi identificato in G.D.L., che arrampicato su dei tubi in acciaio era intento a tranciare dei cavi elettrici per ricavarne rame contenuti in apposite canalette danneggiando l’impianto elettrico. Analoga operazione era in corso ad opera di un secondo uomo, poi identificato in F.F., il quale alla vista dei carabinieri ha cercato invano di nascondersi. Un terzo soggetto, colui che da terra pare “coordinasse” i lavori, alla vista dei carabinieri è riuscito a fuggire perdendo però durante la fuga il telefono cellulare, recuperato e sequestrato dai carabinieri. I due sono stati condotti in caserma dove, alla luce della flagranza di reato sono stati arrestati. Durante le ricerche del fuggitivo i militari hanno trovato una Alfa Romeo 156 parcheggiata all’esterno dello stabilimento, risultata essere intestata ad una donna, convivente di un 32enne di Maranello guarda caso lo stesso a cui era intestata l’utenza telefonica rinvenuta nel cellulare perso durante la fuga dal terzo ladruncolo. Su quest’ultimo i carabinieri hanno acquisitato incontrovertibili elementi di responsabilità che hanno portato alla denuncia in stato di libertà – alla luce della trascorsa flagranza di reato – in concorso con i due arrestati.
















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