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I dati sulla donazione e sui trapianti in Regione al 31 dicembre 2011

Con 21,8 donatori utilizzati per milione di abitanti, l’Emilia-Romagna nel 2011 si conferma al di sopra della media nazionale (18,4). A livelli di eccellenza il trapianto di cuore (32 interventi in Emilia-Romagna, prima in Italia) e sopra la media nazionale il trapianto di rene e di fegato. Nel 2011 si è registrato tuttavia un calo delle donazioni (nel 2010 il dato era pari a 26,7 per milione di abitanti) che ha avuto riflessi anche nell’attività di trapianto (297 gli organi trapiantati, rispetto ai 325 dell’anno precedente). L’Emilia-Romagna resta comunque sempre ad alti livelli per donatori segnalati (47,3 per milione di abitanti rispetto al 37,4 a livello nazionale).

“La diminuzione dei donatori potenziali – commenta Lorenza Ridolfi, direttrice del Centro regionale di riferimento per i trapianti dell’Emilia-Romagna (CRT-ER) – è dovuta in parte al fatto che, fortunatamente, diminuiscono le persone che muoiono a seguito di traumi da incidente, e questo vuol dire che c’è più attenzione ad indossare il casco, ad usare le cinture di sicurezza e rispettare i limiti di velocità. In questo contesto positivo, la nostra attenzione – continua – deve essere comunque puntata al massimo utilizzo delle opportunità di donazione, anche di persone anziane colpite da emorragia cerebrale o ictus, e su questo le Aziende sanitarie sono impegnate a migliorare ulteriormente la propria efficienza. Il nostro impegno continua anche nella promozione della donazione, con la campagna informativa “Una scelta consapevole” realizzata con la collaborazione delle associazioni di volontariato e dei pazienti e degli Enti locali.”

I dati citati emergono dal rapporto annuale curato dal Centro regionale di riferimento per i trapianti dell’Emilia-Romagna (CRT-ER). Il rapporto viene presentato al XXIII convegno dell’Associazione interregionale trapianti (AIRT) che si tiene a Montecatini (Pistoia) da giovedì 22 a sabato 24 marzo. L’Emilia-Romagna, assieme a Piemonte, Val d’Aosta, Toscana, Puglia, Provincia autonoma di Bolzano è parte di AIRT e ne ha la presidenza per il triennio 2010-2012. AIRT costituisce un sistema di integrazione interregionale che ha permesso di sviluppare, attraverso programmi collaborativi, le attività di donazione e trapianto nell’area, raggiungendo i livelli delle Regioni più avanzate d’Europa. AIRT, insieme a OCST (Organizzazione centro sud trapianti) e a NITp (Nord Italia Transplant program), fa riferimento al Centro nazionale trapianti che coordina l’attività a livello nazionale.

Il rapporto sull’attività di donazione e trapianti in Emilia-Romagna nel 2011

Nel 2011 i donatori utilizzati sono stati 96, pari a 21,8 per milione di abitanti. L’età media è stata di 58,4 anni. Il protocollo regionale per la sicurezza del donatore e la qualità degli organi donati ha consentito di utilizzare donatori che solo pochi anni fa non erano considerati idonei (di questi, 20 i donatori di età superiore a 75 anni).

Le opposizioni al prelievo sono state il 28,4% (27,1% l’anno precedente, 28,3% la media nazionale). Le fasce di età dei potenziali donatori tra i 55 e i 64 anni sono quelle dove le opposizioni hanno raggiunto i livelli più elevati.

Complessivamente sono state 267 le persone che hanno ricevuto un trapianto in Emilia-Romagna nel 2011. Sono stati 297 gli organi trapiantati, poiché sono stati effettuati alcuni doppi trapianti di rene, e trapianti combinati di più organi nella stessa persona.

Sono stati 136 i trapianti di rene nei tre Centri di Parma (Ospedale Maggiore), Modena (Policlinico), Bologna (S. Orsola-Malpighi). Di questi, 105 sono stati trapianti di organo singolo, 3 doppi, 3 combinati rene/pancreas, 5 rene/fegato, 1 rene/cuore. Sono stati 19 i trapianti da donatore vivente.

Rispetto alla popolazione regionale, il numero di trapianti di rene è stato di 30,9 per milione di abitanti, sempre al di sopra della media nazionale. L’indice di trapianto (percentuale di reni impiantati rispetto a quelli prelevati in regione), che fornisce un riscontro significativo della qualità del processo di donazione e prelievo, è stato del 94,4%, in costante crescita negli ultimi anni (lo scorso anno era stato del 90,7%, nel 2006 dell’88,5%). In Emilia-Romagna è attiva la lista di attesa unica per il trapianto di rene, che assicura ogni trapianto al ricevente più compatibile con il donatore (indipendentemente dalla sede di iscrizione in lista: Bologna, Modena, Parma). Al 31 dicembre 2011 le persone in lista d’attesa erano 1237. I tempi medi di attesa delle persone iscritte in lista sono di poco superiori ai 3 anni. La sopravvivenza dei pazienti trapiantati in Emilia-Romagna a 1 anno dal trapianto è vicina al 98% (un po’ superiore al dato nazionale, intorno al 97%).

Rispetto alla prevenzione, prosegue il progetto dedicato all’insufficienza renale progressiva (PIRP): sono 11.784 le persone inserite nel registro regionale e seguite congiuntamente da nefrologi e medici di famiglia per ritardarne al massimo, se non evitare, l’entrata in dialisi.

I trapianti di cuore eseguiti dal Centro del S. Orsola-Malpighi di Bologna sono stati 32, il numero più alto a livello nazionale, di cui 3 combinati con fegato e 1 combinato con rene. Il dato corrisponde a 7,3 trapianti per milione di abitanti. L’indice di trapianto è stato pari al 110,3% a dimostrazione dell’efficienza del Centro trapianti nell’utilizzo degli organi provenienti anche da altre regioni. Al 31 dicembre 2011 le persone in lista d’attesa erano 48. I tempi medi di attesa per le persone in lista sono di poco superiori di 1 anno. La sopravvivenza in Emilia-Romagna a 1 anno dal trapianto è del 92,5% (il dato per l’Italia è 83,8%).

Sono stati 105 i trapianti di fegato, nei Centri di Bologna (S. Orsola-Malpighi) e Modena (Policlinico). Due di questi trapianti sono stati effettuati con la tecnica split, che permette da un donatore di effettuare trapianti su due persone. Due trapianti sono stati invece effettuati con la tecnica “domino” che consente di utilizzare il fegato di una persona affetta da una malattia metabolica, l’amiloidosi, e sottoposta a trapianto, e di trapiantarlo in un altro paziente affetto da patologie epatiche in fase terminale, consentendogli una aspettativa di vita di almeno altri venti anni.

Rispetto alla popolazione regionale, il numero di trapianti è stato di 23,4 per milione di abitanti, che supera i livelli di eccellenza mondiale (tradizionalmente raggiunti dalla Spagna). L’indice di trapianto si conferma molto alto: 121,2%, a conferma dell’efficienza dei Centri trapianto regionali che utilizzano organi non trapiantati per vari motivi in altre regioni. In Emilia-Romagna è attiva la lista di attesa unica per il trapianto di fegato. Questo prevede l’allocazione di ogni organo donato al ricevente in condizioni più gravi, indipendentemente dalla sede di iscrizione in lista (Bologna o Modena). Al 31 dicembre 2011, le persone in lista d’attesa erano 248. I tempi medi di attesa sono di circa 2 anni. La sopravvivenza in Emilia-Romagna a 1 anno dal trapianto è superiore all’84% (paragonabile al dato italiano).

Nel 2011 sono stati 2 i trapianti di intestino e 1 multiviscerale (trapianto di stomaco, duodeno, intestino tenue, pancreas, fegato). Il Centro regionale (S. Orsola-Malpighi di Bologna) è ancora oggi l’unico attivo in Italia per tale trapianto nell’adulto. Al 31 dicembre 2011, le persone in lista d’attesa erano 21.

E’ inoltre proseguito il programma clinico di riabilitazione intestinale: nel 2011 altre 6 persone sono state sottoposte a recupero chirurgico della funzionalità dell’organo senza ricorrere a trapianto (sono complessivamente 53 i pazienti sottoposti negli anni a questo trattamento). La sopravvivenza vicino al 100%, il buon recupero della funzionalità intestinale nella maggior parte delle persone e il fatto che costituisca una alternativa al trapianto, induce a insistere ulteriormente su questo programma.

Sono stati 5 i trapianti di polmone, tutti bipolmonari, effettuati al S. Orsola-Malpighi di Bologna. Al 31 dicembre 2011 le persone in lista d’attesa erano 6 per il trapianto di polmone e 5 per il trapianto combinato polmone/cuore. I tempi medi di attesa, per entrambe le liste, sono di 1 anno e mezzo circa.

L’attività delle banche regionali dei tessuti ha permesso di trapiantare in Emilia-Romagna 476 cornee e 57 sclere (membrana bianca dell’occhio), 9 valvole cardiache, 67 segmenti vascolari. 77 persone sono state sottoposte a 108 trapianti di cute, a 42 pazienti sono stati effettuati 44 trapianti di DED (derma de-epidermizzato) e 5 malati sono stati sottoposti a trapianto di DEC (derma de-cellularizzato). 569 sono stati i trapianti di segmenti ossei massivi e 1896 quelli di osso lavorato.

In Emilia-Romagna sono stati inoltre eseguiti 109 trapianti allogenici (da donatore familiare o da registro) di cellule staminali emopoietiche (fonte delle cellule il midollo osseo, il sangue periferico o il sangue cordonale); sono stati inoltre eseguiti 384 trapianti di midollo osseo autologo (cellule dello stesso paziente).

Sono state raccolte e certificate dalla Banca regionale 304 unità di sangue cordonale, pronte per essere utilizzate in bambini affetti da leucemia in tutto il mondo. Grazie alle donazioni delle mamme emiliano-romagnole, infatti, nel 2011 sono state utilizzate per trapianto 9 unità di sangue cordonale: 3 in Centri ematologi italiani e 4 in Centri europei, 1 negli Stati Uniti, 1 in Sudamerica.

 

 
















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