Marchionne negli scorsi giorni ha affermato di voler chiudere gli stabilimenti di Pomigliano e Mirafiori. Il ministro Fornero, in risposta, precisa che lo Stato non può impedire a nessun imprenditore di decidere dove e come investire, come e quando chiudere. Il futuro degli operai del gruppo Fiat è sempre più incerto: a Modena la stessa esistenza dello stabilimento Maserati è appesa a un filo.
Ma parlare di chiusura degli stabilimenti Fiat non significa parlare solo del futuro: la dismissione degli stabilimenti del gruppo Fiat in Italia è una storia del presente. Basta pensare alla chiusura della Fiat Cnh di Imola (una storia incredibilmente dimenticata, ma che si tradurrà tra qualche settimana nel licenziamento di centinaia di lavoratori!), della Irisbus di Avellino, della Iveco di Flumeri, di Arese.
E la politica dell’azienda non cambia anche quando gli utili sono in crescita. E’ il caso della Ferrari. Montezemolo ha annunciato che nel 2011 la Ferrari ha raggiunto utili stratosferici. Queste le sue dichiarazioni: “economicamente chiudiamo un 2011 estremamente positivo. Vendevamo 2300 macchine, ora son più di 7000. Esportavamo in 20 paesi, ora in 58, il fatturato è 10 volte più importante”. Tutto questo avviene mentre agli operai, col nuovo modello contrattuale, vengono imposti ritmi di lavoro sempre più pesanti, straordinari comandati, riduzione delle pause, ecc.
ALL’ATTACCO PADRONALE OCCORRE RISPONDERE CON LA MOBILITAZIONE, SENZA ESITAZIONI
PER QUESTO LA FLMUNITI CUB PROCLAMA LO SCIOPERO DEL SABATO COMANDATO ALLO STABILIMENTO FERRARI DI MARANELLO
Il volantino nazionale della Flmuniti Cub – Settore auto: http://www.cub.it/article/?c=&id=7978
