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Ascom-Fam, Cna, Confesercenti, Lapam sul bilancio di previsione del Comune di Modena: “manovra inaccettabile”

“Dopo mesi di silenzio e di mancato confronto con le parti sociali, apprendiamo con sconcerto che sulle imprese e famiglie modenesi si abbatteranno almeno 26 milioni di tasse: così come appare confezionato, il bilancio di previsione del Comune di Modena è inaccettabile!” È questo il commento a caldo di Cna, Confcommercio-Fam, Confesercenti, Lapam in merito al varo, da parte della Giunta Comunale, del bilancio di previsione.

“Non essendo stato possibile discutere nel merito la manovra, come avremmo invece desiderato, per quello che ci è dato capire dal comunicato stampa diffuso ieri pomeriggio dal Comune, non è nemmeno abbozzata, coma avevamo chiesto con forza, una azione di ristrutturazione della spesa e oltretutto viene invertito il rapporto 1/3 di nuove entrate e 2/3 di tagli promesso dal Sindaco a novembre”.

“Ci saremmo aspettati infatti una coraggiosa operazione di spending review , che puntasse a recuperare almeno i 2/3 dei 36 milioni di “buco” e salvasse, almeno in parte ed in un momento drammaticamente complicato per la comunità modenese, la già ridotta capacità di produzione di ricchezza delle imprese e quella di acquisto delle famiglie”. “Abbiamo il fondato timore che il forte inasprimento fiscale previsto potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso, perchè molte imprese, ora in serie difficoltà, rischiano di non farcela a sopravvivere ed a mantenere i livelli occupazionali attuali”.

“A giudicare dalle cifre diffuse ieri, non pare si vada nella direzione di un taglio strutturale della spesa e dunque non si è in presenza di una chiara e netta inversione di rotta che ci aspettavamo sul fronte della revisione della struttura comunale, dell’introduzione di innovazioni gestionali, della completa eliminazione di consulenze esterne, della riduzione della spesa per acquisti, dell’incremento del grado di copertura delle spese su musei e impiantistica sportiva, della esternalizzazione vera di una parte dei servizi all’infanzia, nonché dello sfrondamento dell’ambito delle partecipazioni attraverso l’eliminazione di esperienze anacronistiche come Modenaformazione e la cessione di alcune farmacie comunali”.

“Senza considerare il fatto che non c’è traccia di un piano straordinario di sburocratizzazione che chiediamo da tempo e si decide di introdurre la tassa di soggiorno nel momento in cui dovremmo capitalizzare in termini turistici il fantastico intervento del Museo Ferrari mettendo a rischio la capacità competitiva dei nostri alberghi, una manovra indigeribile prende corpo in modo completamente avulso da ciò che sta accadendo a livello centrale, dove una poderosa azione di revisione della spesa sta mettendo in discussione pezzi importanti delle strutture della Presidenza del Consiglio e dei Ministeri”.

“A tale proposito lanciamo una proposta alla Giunta, a cui evidentemente sfugge la gravità della decisione di far pagare alle imprese ed alle famiglie un salasso simile: affidi a un organismo esterno, composto di professionisti indipendenti, il compito di rivedere strutturalmente la spesa Comunale e di formulare entro 30 giorni una proposta da discutere in Consiglio Comunale”.

 
















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