La Provincia di Modena esce dal Consorzio Valli del Cimone ma continuerà a sostenerne i progetti. Lo ha deciso il Consiglio provinciale nella seduta di mercoledì 29 febbraio approvando il provvedimento con il voto favorevole di Pd, Idv, gruppo Misto e Udc. La Lega nord si è astenuta mentre il Pdl non ha partecipato al voto.
Come ha precisato Mario Galli, assessore provinciale alla Promozione del territorio e delle sue eccellenze, si tratta di «un’uscita “tecnica”, già annunciata lo scorso autunno, che ha lo scopo di evitare situazioni di possibili conflitti di interesse, in quanto il Consorzio Valli del Cimone amplierà la propria attività attivando una vera e propria agenzia viaggi, un settore dove la Provincia ha un ruolo di autorizzazione e controllo. L’obiettivo è di aumentare l’efficacia nella vendita di pacchetti di viaggio e soggiorno nell’Appennino modenese senza dover ricorrere a operatori esterni».
Galli ha aggiunto che la Provincia mantiene «un ruolo di sostegno al progetto di riorganizzazione del Consorzio per rendere più efficace l’attività di promozione turistica in questo momento di crisi dove occorre attingere a tutte le potenzialità imprenditoriali e occupazionali».
Il capogruppo del Pdl Dante Mazzi ha motivato la non partecipazione al voto con una «questione di forma e sostanza: lo Statuto del Consorzio stabilisce infatti che anche i consorziati receduti sono responsabili per tutte le spese sostenute dall’ente fino alla data del recesso. Non essendo ancora stato approvato il bilancio, non conosco queste spese e quindi non voglio essere responsabile di una situazione che ignoro».
