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Nannini (PDL) Maranello su accordo comparto Ex Cemar

Il comparto Ex Cemar, chiuso dal 2002 e, da tempo, in una condizione di degrado preoccupante, è stato l’oggetto di un accordo tra la proprietà ed il comune di Maranello per essere trasformato in zona residenziale con 11.000 m2 di superfice edificabile. Questo è quanto il sindaco ed il responsabile dell’ufficio tecnico hanno presentato in commissione urbanistica ieri sera.

Tale accordo, che dovrà essere formalmente approvato in consiglio comunale (mera formalità viste le solite 13 mani che puntualmente si alzano in ogni occasione), prevede lo smantellamento dei capannoni in disuso, lo smaltimento dei rifiuti tossici e delle coperture in Eternit, e la bonifica del terreno che per anni ha assorbito fanghi ceramici, olii e liquami di scarto dalla produzione di ceramiche.

Quello che è saltato subito all’occhio e che ci ha fatto intervenire con una obiezione immediata è che l’amministrazione abbia voluto siglare questo accordo PRIMA di avere l’area a disposizione accuratamente bonificata e liberata da rifiuti tossici e solo a fronte di un vago impegno da parte della proprietà ad intervenire per smantellare, smaltire e bonificare l’area senza dei tempi precisi e senza delle sanzioni in caso di ritardi.

Ricordiamo che l’area è stata posta sotto sequestro nel Maggio 2011 a seguito di quanto disposto dalla Guardia di Finanza che aveva trovato quantità enormi di rifiuti tossici e di lastre di amianto danneggiate.

Le opere di bonifica svolte nei mesi scorsi e, lo ribadiamo, solo dopo il sequestro disposto dalla Guardia di Finanza, sono state il minimo indispensabile al solo fine di dissequestrare l’area ma non hanno eliminato il problema.

Le ultime forti nevicate hanno sicuramente danneggiato ulteriormente le vecchie coperture in Eternit e quasi sicuramente, in caso di un sopraluogo, ci sarebbero di nuovo gli estremi per un altro sequestro dell’area.

Credo che la cosa migliore da fare sarebbe stato chiedere alla proprietà di attivarsi immediatamente allo smantellamento dei capannoni, allo smaltimento delle coperture ed alla totale ed accurata bonifica del terreno.

Una volta compiuto tutto ciò, e solamente dopo aver ricevuto tutte le garanzie e documentazioni comprovanti l’effettiva bonifica dell’area, si sarebbe potuto concordare la trasformazione edilizia dell’intero comparto.

Questo avrebbe velocizzato sicuramente il processo di bonifica ed avrebbe conseguentemente ripulito l’area dai rifiuti tossici ed eliminato il rischio di contaminazione da parte di chi vive nelle vicinanze.

Purtroppo, sembra che le direttive di partito e gli interessi economici siano più importanti della salute dei cittadini, per questa amministrazione.

Ogni giorno in più che lasciamo le polveri di amianto svolazzare nei nostri cieli, più sono possibilità che qualcuno ne abbia a soffrire pesantemente negli anni a venire.

Posso capire se uno ignora il problema e quindi non lo prende sul serio; ma in questo caso siamo di fronte ad un problema da anni conosciuto e che nelle ultime settimane ha portato ad una sentenza di risarcimento miliardaria da parte della Eternit verso tutte quelle persone e famiglie che hanno avuto decessi e gravi malattie polmonari dovute alle stesse polveri di amianto.

“Fare Cassa” ha ancora prevalso verso il buon senso e la responsabilità.

(Emilio Nannini – capogruppo PDL Maranello)
















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