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I nuovi impianti di telefonia mobile in Consiglio a Carpi

Nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi dello scorso 22 dicembre si è tornati ad affrontare il tema della telefonia mobile, dopo che già si era trattato l’argomento nel civico consesso del 10 novembre scorso. All’ordine del giorno l’approvazione definitiva della delibera che riguardava nuove installazioni di impianti per la telefonia mobile sul territorio comunale, nell’area verde di via Lugli-via Galvani, nell’area del magazzino ex FS in via Due Ponti-Corbolani, nell’area verde all’incrocio tra le vie Cattani e Bollitora interna. Prevista anche l’installazione di impianti di due nuovi operatori nell’area di via Oceano Atlantico a Fossoli con il rifacimento dell’infrastruttura esistente in modo da ospitarli sullo stesso palo di quelli già operativi.

“I residenti e le attività presenti entro il raggio di 200 metri dal centro dell’area individuata nelle planimetrie – ha ricordato in aula l’assessore all’Ambiente Simone Tosi riprendendo i dati salienti della delibera – sono stati avvisati tramite lettera recapitata a casa. Dopo il dibattito di stasera, nel corso del quale saranno presentate le osservazioni fatte dai cittadini e le controdeduzioni dell’amministrazione, è prevista l’approvazione definitiva della delibera: i gestori di telefonia mobile interessati a ciascuna area dovranno poi presentare i progetti degli impianti, che seguiranno il consueto iter per l’approvazione”. I piani saranno sottoposti al parere preventivo di Arpa e AUsl, senza i quali il Comune non può rilasciare autorizzazioni, e sarà garantito che tutti gli edifici ubicati nelle loro vicinanze siano interessati da valori di esposizione ai campi elettromagnetici inferiori all’obiettivo di qualità fissato dalla legge. L’amministrazione ha in questo settore tentato di governare la diffusione delle antenne sul territorio alla luce della liberalizzazione del settore e della deregolamentazione delle procedure autorizzative che, dal 2003 al 2011, ha interessato questo ambito. Per limitare e governare questo processo l’assessorato all’Ambiente ha avviato una discussione con i gestori della telefonia mobile, che si è conclusa con l’individuazione di queste tre aree pubbliche per l’installazione di nuovi impianti, in corrispondenza di aree di ricerca indicate dai gestori per il completamento o l’implementazione delle rispettive reti all’interno del centro urbano: per tali aree il Comune ha imposto che sul medesimo palo debbano coesistere più gestori, garantendo in questo modo l’obiettivo di limitare la diffusione di pali sul territorio. Attualmente a Carpi ci sono 35 impianti e 19 antenne: di queste 9 su aree comunali, con 19 impianti in tutto. Tra il 2008 e il 2010 sono giunte al Comune 14 nuove richieste di installazione e 4 di riconfigurazione di impianti esistenti: per quest’ultimo aspetto si è andati ad incontrare gli operatori telefonici e si è giunti ad un accordo.

Sono state invece 15 le osservazioni giunte dai cittadini, 5 riguardanti l’area di via Lugli, 7 quella di via Bollitora, una via Due Ponti, mentre due relative ai contratti con i gestori (la seconda modifica della prima). L’architetto Paola Fregni, dirigente del Settore Ambiente del Comune, ha poi illustrato queste osservazioni, 11 delle quali (su 14) riguardanti tra l’altro tematiche relative alla tutela della salute e aspetti sanitari, 9 la vicinanza degli impianti ad aree ed edifici sensibili, 8 infine l’alta densità abitativa della zona nella quale si prevede di installarli. Ha poi spiegato che per due delle localizzazioni previste sono stati valutati parziali accoglimenti di alternative, in particolare per l’area pubblica di via Lugli (in modo da non prevedere il taglio di alberi; l’impianto è stato spostato nel parcheggio ad est della via) e per via Bollitora (il palo sarà innalzato al termine di via Unione Sovietica, al confine dell’area verde individuata originariamente). Alberto Bracali, tecnico comunale, ha poi spiegato come il monitoraggio dell’inquinamento elettromagnetico venga compiuto da Arpa in sede di collaudo degli impianti, o se vengono rilevati determinati valori d’irradiazione e ai piani alti degli edifici sui quali questi vengono installati (a Carpi ve ne è solo uno, sul tetto di un condominio in via Galvani): ma non è vietato dalla legge insediare pali telefonici, che hanno un ingombro a terra di circa 50 metri quadrati, su aree verdi.

Paolo Gelli, consigliere Pd, ha poi illustrato in aula un emendamento da lui firmato relativo all’area di via Lugli. “Abito in zona e anche su sollecitazione dei residenti che avevano inviato una osservazione chiedendo alcune alternative alla collocazione dell’antenna propongo questo emendamento: penso – ha detto – che si possa insediare questo palo non nell’area parcheggio ma nell’area verde nei pressi della zona dei giochi, soluzione che garantisce meno problemi di viabilità, impatto visivo e ambientale e non intacca la dotazione di posti auto”. Nel merito l’assessore Tosi ha definito plausibile questa proposta di Gelli, indicando anche che l’eventuale spostamento dei giochi dei bambini esistenti nell’area verde sarebbe a carico dei gestori telefonici. E se il consigliere Pd Marco Bagnoli ha chiesto di garantire più spazio sulla Rete civica alle rilevazioni compiute da Arpa sugli impianti in città il capogruppo della Lista civica Carpi a 5 stelle-Prc Lorenzo Paluan dal canto suo ha spiegato che l’emendamento di Gelli a suo parere non era la soluzione migliore, mentre lo era quella individuata in sede di parziale accoglimento da parte dell’amministrazione comunale dell’osservazione dei cittadini: “comunque tutti si lamentano degli impianti ma tutti vogliamo il cellulare…”.

Di segno diverso l’intervento del capogruppo del PdL Roberto Andreoli, che ha esordito anch’egli ricordando come tutti vogliamo i cellulari e i gestori dunque abbiano bisogno di posizionare nuove antenne nelle città. “Bene il percorso di condivisione avviato dall’amministrazione comunale sul tema ma ho dubbi invece su quello partecipativo. In Commissione pochi giorni fa dell’emendamento di Gelli non si è parlato e ora all’ultimo momento si propone questa modifica, incrinando così il percorso fatto con i cittadini. Credo infine che in via Lugli sia meglio lasciare il palo come previsto in seconda battuta nel parcheggio o addirittura dietro la cabina Enel”. Gelli ha ripreso allora la parola per illustrare meglio la sua proposta di emendamento, chiedendo ai gestori di portare alla visione del civico consesso i progetti esecutivi relativi ai nuovi impianti. Giliola Pivetti (capogruppo di Alleanza per Carpi) dal canto suo ha invece spiegato che in merito all’elettromagnetismo non si conoscono ancora le ricadute sulla salute umana di questi impianti, ai quali va applicato il principio di precauzione. “Non è un poi precedente tranquillo questo emendamento di Gelli, bene ha fatto Andreoli a sottolinearlo. Gli altri cittadini fanno le controdeduzioni ai piani del Comune e lui – ha detto – cerca di fare passare in qualità di consigliere questa proposta. Mi sembra che anche il Pd sia imbarazzato dalla vicenda…”. A questo punto il consigliere PdL Roberto Benatti ha chiesto di bloccare la discussione per riportare all’attenzione dei cittadini della zona la proposta alternativa contenuta nell’emendamento di Gelli e poi tornare in aula per discutere la delibera, “magari tra un mese”. Il Presidente del Consiglio Giovanni Taurasi ha spiegato che “non esiste alcuna illegittimità procedurale nella presentazione di un emendamento, visto che gli atti portati all’attenzione del Consiglio si possono cambiare fino ad un minuto prima del voto. L’emendamento si colloca all’interno del percorso partecipativo e non crea nessun precedente”. Andreoli ha contestato queste dichiarazioni ricordando come a suo parere invece questo percorso fosse simile a quello di una Variante al Piano Regolatore Generale e che “mai in passato un consigliere era arrivato la sera stessa del Consiglio con un emendamento da sottoporre all’esame del civico consesso: se voleva cambiare la ubicazione dell’impianto previsto in via Lugli poteva presentare un’osservazione come gli altri…”. Paluan ha difeso Gelli, definendo positivo il fatto che il consigliere Pd si fosse assunto la responsabilità della proposta introducendo un elemento di dibattito concreto in una discussione “sulla quale non mi attaccherei alle formalità”. Il capogruppo Pd Davide Dalle Ave ha poi preso la parola per spiegare come il suo gruppo non fosse in difficoltà di fronte all’emendamento di Gelli, di come il settore della telefonia cellulare si dimostrasse essere uno dei pochi in crescita anche con la crisi e come fosse positivo il percorso avviato dall’ente locale sul tema in discussione.

Si è dunque andati a chiedere il parere dei gruppi consiliari sulla ammissibilità dell’emendamento (si sono espressi a favore Pd, IdV, Paluan, Fli, contrari Lega nord, PdL, ApC) e subito dopo Andreoli ha spiegato che il suo gruppo sarebbe uscito dall’aula e non avrebbe votato la delibera. In sede di dichiarazione di voto Dalle Ave si è detto sbalordito per il comportamento del PdL “su una delibera che avete condiviso solo poche settimane fa; così si inquina la politica locale”. Paluan ha invece spiegato che avrebbe votato contro l’emendamento di Gelli “visto che avete bocciato recentemente una mia richiesta di ampliamento della democrazia diretta e di garantire maggiori strumenti di partecipazione”. Pivetti infine ha precisato che in questo caso in discussione ci fosse il rapporto con i cittadini “non messi a mio parere alla pari”. L’emendamento è stato votato da Pd e Idv, contrario Paluan, astenuti Lega nord, Fli e ApC, mentre il PdL come preannunciato non ha partecipato alla votazione.

L’assessore Tosi ha chiuso il dibattito ricordando la procedura che sarebbe seguita alla votazione finale sulla delibera: i gestori presenteranno progetti puntuali, l’amministrazione comunale invierà a tutti i residenti delle zone interessate una nuova lettera invitandoli a contro-dedurre eventuali osservazioni, poi sarà il dirigente del Settore Ambiente a dare l’ok. “Ricordo però che è la legge Gasparri che definisce le normative in materia: agli enti locali, che invece dovrebbero determinare la diffusione degli impianti sul loro territorio, è negata la possibilità di governare la questione. E se i limiti dell’inquinamento elettromagnetico sono in Italia i più bassi d’Europa a Carpi siamo ancora di più sotto i livelli di legge, a giudicare dalle rilevazioni compiute in diverse occasioni. L’amministrazione comunale cerca di governare questo fenomeno con un percorso trasparente; senza questo lavoro si avrebbe una proliferazione degli impianti. Ricordo infatti – ha concluso Tosi – che in Italia a giugno erano state registrate 91 milioni di schede Sim e che siamo il quarto paese al mondo nel rapporto telefoni cellulari/abitante”.

La delibera sulle nuove installazioni di impianti per la telefonia mobile sul territorio comunale è alfine stata votata da Pd, Idv, Paluan, con l’astensione di Lega nord, Fli, ApC, mentre il PdL non ha partecipato al voto.
















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