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Carpi, manovra anti smog, Le associazioni imprenditoriali: “Inaccettabile. PMI del commercio e centro cittadino penalizzati ulteriormente”

“Riteniamo assolutamente sbagliato adottare ulteriori misure di blocco del traffico già rivelatesi non risolutive e di scarsa utilità – sostengono Confesercenti, Ascom-Confcommercio, Licom-Lapam, CNA.com – A maggior ragione durante la settimana di Natale: contribuiranno a mettere definitivamente in ginocchio le attività commerciali ed economiche dei centri urbani già provate fortemente dall’attuale crisi dei consumi. una misura assurda ed impropria oltre che inefficace”.

“Non conosciamo nei dettagli la gravità della situazione legata all’inquinamento dell’aria. Né siamo in grado di valutare l’efficacia di un provvedimento che anticipa il blocco del traffico al 19, 20 e 29 dicembre 2011, e al 5 gennaio 2012, in pieno periodo natalizio oltretutto. Ci permettiamo solo di rilevare che tale scelta forse avrebbe avuto un pizzico di senso in più se estesa all’intero territorio comunale, accompagnata da un adeguato potenziamento del trasporto pubblico e dall’istituzione di servizi navetta per raggiungere il centro cittadino. Se davvero si tratta di un provvedimento ‘salvavita’, la limitazione alla sola area urbana delimitata da via Carducci, via Petrarca, via De Amicis, via Volta, via Tre Febbraio, via Catellani e via Garagnani, suona come una beffa. L’area in questione infatti è talmente limitata che fatichiamo a capire come possa giustificare la gravità della situazione, senza contare inoltre che si tratta di una zona ad alta densità commerciale – centinaia di piccole e piccolissime imprese – in cui manca però la grande distribuzione, guarda caso completamente tagliata fuori dal provvedimento restrittivo”.

“Non siamo convinti che i nostri amministratori abbiano la percezione della gravità della situazione economica generale. In particolare dello stato precario in cui si trovano gli operatori cittadini del commercio e dei servizi, prossimi a fare i conti nel 2012 con una recessione economica senza precedenti: calo della domanda interna su cui influiscono congiuntamente incremento della disoccupazione e perdita del potere d’acquisto di salari e stipendi. Limitare la circolazione delle auto in uno dei pochi momenti durante l’anno, in cui gli operatori commerciali vedono lievitare il loro volume d’affari – e che in moltissimi casi assorbe almeno una parte delle perdite verificatesi nel corso dell’anno – è prova di scarsa sensibilità nei confronti di un settore che meriterebbe vera attenzione ed interventi seri di riqualificazione e valorizzazione”.

“È infine tuttavia poco condivisibile se non addirittura ‘inaccettabile’ il fatto che dall’area interessata dal provvedimento che limita la circolazione dei veicoli, resta esclusa la grande distribuzione. Ora, evitando facili dietrologie sul fatto che potrebbe risultare funzionale ad alterare gli equilibri di mercato, resta il dato oggettivo di come la sua solerte applicazione crea vantaggi competitivi per qualcuno a discapito di altri. Facile quindi dedurre che il conto più salato toccherà ai negozi del centro storico e a tutte quelle attività entro il perimetro in cui vige il divieto di circolazione. Perché quindi ancora una volta si devono penalizzare il centro e le sue attività? E perché non applicarla, laddove il fenomeno dell’inquinamento atmosferico è più esteso e presente, compreso il traffico di autoveicoli, come le aree attorno ai centri commerciali? Quindi anche alla luce di queste considerazioni sollecitiamo pertanto l’Amministrazione alla revoca di tale provvedimento”, concludono le quattro associazioni imprenditoriali.

 
















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