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Botta e risposta su Aimag in Consiglio a Carpi

Nel corso del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 24 novembre, l’assessore all’Ambiente Simone Tosi ha risposto ad un’interrogazione del capogruppo della Lega nord Argio Alboresi su Aimag spa, scritta dopo la sentenza del Consiglio di Stato a favore di Cpl Concordia dell’ottobre scorso. “A quanto ammontano le spese sostenute da Aimag per trasformare la discutibile ma controllabile municipalizzata in questa moderna e ingestibile spa a cui con la sopraccitata sentenza viene precluso uno dei motivi del suo essere? Chi pagherà la spese di questa discutibile avventura giudiziaria, magari gli utenti visto che si opera – ha concluso Alboresi – in regime di monopolio?”

“Il superamento della gestione in house delle municipalizzate – ha risposto l’assessore Tosi – è dovuto all’aggiornamento normativo che in questi anni ha subito il settore, con la chiara volontà da parte del legislatore europeo di favorire la concorrenza in settori strategici quali l’acqua, il gas e i rifiuti; non dobbiamo poi scordare che il Governo si è spinto fino alla scrittura del famoso art.23 bis oggetto di un recente pronunciamento referendario, che spingeva alla privatizzazione forzata delle aziende pubbliche in questi settori. La scelta che spinse il passaggio dalla gestione in economia (gestione comunale non più ammessa), alla gestione nel consorzio Aimag spa (gestione in house) alla trasformazione poi di questa in una azienda di partecipazione, era nata dalla volontà di non disperdere le esperienze, le capacità operative ed organizzative accumulate in anni di esperienza, pensando di avere la forza per misurarsi con successo non solo con queste nuove sfide. E’ chiaro infatti a tutti che le gestioni praticate nei nostri territori, fatte con un mix di aziende efficienti ed efficaci, e di una forte regolazione pubblica, hanno permesso grandi investimenti sul nostro territorio, inimmaginabili se fossimo rimasti fermi alla gestione in house, ma soprattutto di poter garantire servizi adeguati alle sfide della salvaguardia ambientale, con incrementi adeguati e non esagerati delle tariffe applicate, fenomeni che in altre zone del nostro paese hanno messo in ginocchio interi settori produttivi o intere famiglie. Aimag spa ha partecipato a diverse gare di gestione dei servizi ambientali fuori dal suo bacino diverse volte, ed in tante di questa ha vinto, come è avvenuto in Sardegna in 5 bacini su 7 messi a gara. Questo ha un significato chiaro, che Aimag spa ha dimostrato in una competizione tra imprese, cioè che ha esperienza nel progettare, nel costruire e nel gestire impianti. Il rischio di impresa che Aimag spa si è assunta nel concorrere in una gara di gestione fuori dal proprio bacino è stato fatto in momento in cui la normativa e la legislazione sembrava permettesse questa scelta, ma vivendo in un paese che cambia le norme di settori così importanti alla stessa velocità con cui si cambiano le scarpe ha mutato i riferimenti normativi e legislativi. Si tenga presente ugualmente che una sentenza riferita per un caso simile in un’altra zona del paese ha avuto un segno opposto, sentenziando che Aimag spa può partecipare a gare fuori dal suo bacino (sentenza del Consiglio di stato n°17 del 4 agosto 2011). Detto tutto questo, i costi e le ricadute finanziarie di questa operazione ricadono sul bilancio operativo della azienda e non sui servizi che questa svolge per le municipalità, il che in sintesi significa che i costi di questa operazione non ricadranno in nessun modo sulle tariffe che i cittadini pagano per i servizi che Aimag spa svolge nel nostro territorio. Infatti va ricordato che le tariffe vengono definite dall’ATO, dai Comuni, e dal mercato (per il gas), e che in ogni caso le tariffe di Aimag spa sono in linea con quelle regionali e nel caso dei servizi ambientali addirittura più basse. Sarà del resto nostro compito non solo come soci di Aimag spa ma come amministratori di questa città garantire che le tariffe applicate ai cittadini siano congrue ai servizi che ricevono”.
















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