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In Consiglio presentato il piano di riorganizzazione della rete scolastica carpigiana

L’assessore alle Politiche scolastiche Maria Cleofe Filippi nel corso del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 22 settembre ha presentato una proposta di riordino dell’organizzazione della rete scolastica e dell’offerta formativa sul territorio. Filippi ha risposto nell’occasione anche ad un’interrogazione del capogruppo della Lista civica Carpi a 5 stelle-Prc Lorenzo Paluan sullo stesso tema. Ricordando quanto avvenuto in questo campo in città nei decenni passati e arrivando a descrivere la situazione esistente (tre sono gli Istituti Comprensivi e due le Direzioni didattiche) Filippi ha spiegato che “l’ambizione politica della Giunta è quella di progettare un’offerta formativa sul territorio non legata a numeri e obblighi normativi, che garantisca continuità e omogeneità didattica, tenga in considerazione le diverse esigenze delle componenti scolastiche; che superi inoltre le differenze d’offerta di tempo scuola e di progettazione dell’offerta formativa ora esistenti tra i circoli e fra questi e gli Istituti Comprensivi anche dal punto di vista delle risorse economiche e del personale, garantendo infine la presenza del vicario del dirigente distaccato dall’insegnamento in ogni Comprensivo”.

Ricordato che tra il 2008 e il 2012 saranno quattro le nuove scuole inaugurate a Carpi e che l’articolo 19 della manovra di luglio del Governo “crea molti problemi, tanto che alcune Regioni hanno fatto ricorso per la sua inapplicabilità e ingerenza in materia concordata Stato-Regioni” Filippi ha spiegato poi che per arrivare a questa proposta ha presenziato a circa trenta incontri con gli organi collegiali, “un grande lavoro di partecipazione e ascolto che ci consente di non fare in soli due mesi quello che in base alla legge Finanziaria viene chiesto entro novembre a tutti i Comuni italiani, come è costretta ad esempio a fare Modena. Vogliamo comunque mantenere a livello provinciale – ha detto – le stesse dirigenze: con Istituti Comprensivi più grandi a Carpi possiamo aiutare anche i centri della montagna che rischiano di perdere le loro, come Prignano che non è classificato montano dal Ministero, ma anche rivendicare l’autonomia dell’istituto Vallauri per la sua specificità legata al settore moda, e l’autonomia del Comprensivo di Campogalliano. Sull’organizzazione della didattica decideranno i collegi dei docenti: noi creiamo le condizioni per progettare rafforzando la continuità e lo scambio di competenze, sta a loro cogliere l’opportunità. La mia prima proposta, che prevedeva 5 Istituti Comprensivi per circa 1100 alunni ciascuno, ha raccolto critiche dai Consigli d’istituto che chiedevano la continuità interna al collegio. Ne ho così elaborata una seconda che prevede 4 Istituti Comprensivi: questa ovviamente distribuisce più alunni per ciascuno di essi dovendo assegnare, per i vincoli degli edifici, sette classi quinte e sette prime classi nelle secondarie di primo grado Fanti, Pio e Fassi. Il parere degli Istituti, che hanno preferito per quattro a uno quest’ultima proposta, non è vincolante ma ritengo che sia l’assessore che il Consiglio comunale ne debbano tener conto: viene così privilegiata, rispetto ad un equilibrio numerico, una logica territoriale forte, l’identità d’istituto e la continuità didattica”. Dopo avere presentato le tabelle riassuntive della proposta di riordino dell’organizzazione della rete scolastica e dell’offerta formativa e i numeri relativi al territorio di Carpi l’assessore Filippi ha lasciato spazio al dibattito.

Lorenzo Paluan in sede di replica ha sottolineato che questa materia è comunque destinata ad essere votata dal Consiglio dell’Unione dove Carpi ha la metà dei componenti. “Spero che in quella sede si apra il dibattito, cosa che qui non si sta facendo”. Bruno Pompeo (Pd) ha dal canto suo ricordato come l’assetto organizzativo delle scuole sia cambiato molte volte in passato con grave disagio per gli operatori e considerando invece un punto di merito proporre un assetto che garantisca le scuole nel lungo periodo. Maria Grazia Lugli (Pd) ha spiegato poi che con questa proposta ogni Istituto Comprensivo “avrà al suo interno dalla materna alla secondaria di primo grado, tre delle quali con sette corsi completi e una con cinque ma che aumenteranno nei prossimi due anni, quando entrerà in funzione la quarta scuola media, quella di Cibeno. Si potrà così – ha detto – mettere in risalto l’identità territoriale degli istituti, saranno possibili progetti di promozione nei confronti delle famiglie. Aspetto negativo è la perdita di una parte del personale ausiliario, impedendo di fatto il Ministero nuove assunzioni proporzionali oltre i 1200 alunni di dotazione. Inoltre è importante che si possa garantire a chi abita oltre la ferrovia un percorso che non obblighi migrazioni di studenti”. Marco Bagnoli (Pd) ha ricordato prendendo la parola di essere stato per tanti anni membro e anche Presidente di Consigli di Circolo, sottolineando anch’egli l’importanza di garantire all’utente un ‘bouquet’ di proposte completo per ogni Istituto. “Fare massa critica è importante e questa riorganizzazione può aiutare a mantenere anche la partecipazione dei genitori alla vita scolastica negli organi collegiali”. Roberto Andreoli (capogruppo PdL) ha ricordato che è auspicabile garantire al di là della continuità didattica e di criteri adeguati per la scelta dell’istituto anche “dirigenti con capacità e qualità. E’compito dell’istituzione e della collettività definire questo riordino, ma non si deve bloccare la capacità di scelta delle famiglie, ad esempio per la scuola non statale. Spiace poi che non si sia mai consultato il Consiglio comunale nel corso degli incontri preparatori alla definizione di questa proposta: auspico poi elasticità nella mobilità dei docenti, visto che la continuità non è necessariamente positiva. Questa può invece cronicizzare i problemi mentre una certa rotazione può liberare energie positive”.

L’assessore Filippi in sede di replica ha spiegato infine che per riuscire a garantire il vicario del dirigente nell’Istituto Comprensivo Carpi 3 si potrebbero statizzare sei sezioni della scuola dell’infanzia, oppure pensare a costruire una nuova primaria, ma è necessaria la volontà del Ministero. “Questo assetto va nella direzione di garantire massima libertà di scelta delle famiglie e stabilità agli organici, comprese le scuole private, senza bisogno di effettuare compensazioni tra Circoli e Istituti che di fatto limitano la scelta dei genitori. Ricordo poi – ha concluso – che i dirigenti scolastici sono scelti attraverso concorsi nazionali. Se si passasse alle Regioni questa materia, completando l’applicazione del titolo V della Costituzione, si potrebbe risolvere qualche problema in più. Il Consiglio non informato? È la procedura che prevede l’acquisizione del parere dei Consigli d’istituto prima della delibera dell’ente locale ed io ci tengo a salvaguardare le competenze degli organi collegiali della scuola. Ho visto comunque molti consiglieri comunali alle riunioni, in qualità di genitori e membri degli organi stessi, che essendo sul territorio sono comunque in grado di raccogliere le istanze dei residenti da riportare in Consiglio”.
















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