La biblioteca “Santini” di Pavullo scarta i libri rovinati e inutilizzati

Anche la biblioteca comunale “Santini” di Pavullo, come tutte quelle pubbliche, sta effettuando in questo periodo lo scarto dei libri rovinati o inutilizzati. “Lo scarto – spigano i responsabili – è un’attività di natura tecnica, affidata al bibliotecario, del tutto normale e che va effettuata con cadenza periodica. E’ importante ribadire la natura del tutto tecnica dello scarto, che rientra nella specifica ed esclusiva professionalità del bibliotecario. Solo lui, infatti, conosce la frequenza con la quale un libro è richiesto, la sua utilizzazione, il suo “peso specifico” rispetto agli altri libri e, non per ultima la capacità che il libro stesso soddisfi le esigenze dell’utente. Lo scarto, quindi, è un’attività del tutto normale, perché il patrimonio librario, non solo deve crescere, ma anche evolvere. La biblioteca pubblica, poi, non ha l’obbligo di conservazione, se si eccettuano, ovviamente, le pubblicazioni rare, di pregio e quelle che trattano di tematiche locali. Il principale criterio guida, quindi, è lo svecchiamento delle raccolte: lo spazio in biblioteca non è illimitato e anche quando lo fosse, esso ha comunque un costo iniziale e un costo di manutenzione e di gestione. Prima di scartare definitivamente un libro è buona norma accertarsi che questo sia reperibile comunque presso una delle biblioteche del Sistema bibliotecario. In questo modo, si comprende anche l’importanza di attivare i necessari meccanismi che garantiscono le biblioteche nelle loro attività di scarto: il coordinamento e la cooperazione interbibliotecaria. In particolare, a Pavullo sono stati eliminati solo i volumi in cattivo stato di conservazione, mentre gli altri sono stati messi in vendita all’interno della biblioteca, nella cosiddetta “bancarella”, al prezzo simbolico di 1 euro ciascuno”.