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Fiorano sul tema delle stragi stradali

La Giunta Comune di Fiorano Modenese ha deciso di sostenere l’iniziativa promossa dall’Associazione Familiari e Vittime della Strada, impegnandosi a sollecitare la discussione e l’approvazione da parte del Consiglio Comunale di un ordine del giorno e a individuare iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza, finalizzate a favorire il sostegno di una proposta di legge che, attraverso un inasprimento delle pene soprattutto nei casi di “colpa cosciente”, vuole sanzionare adeguatamente i comportamenti colposi che provocano grave danno alla persona; vuole inoltre favorire il recepimento a livello nazionale della decisione del Consiglio dei ministri UE relativa alla posizione della vittima nel procedimento penale. La Giunta Comunale, in attesa di affrontare il tema nel prossimo Consiglio Comunale, ha deciso di sostenere l’iniziativa, consapevole del “terrificante tributo di sangue che quotidianamente viene versato sulle strade del Paese a seguito dell’inarrestabile aumento dei sinistri stradali (la rilevazione ISTAT del 2000 indica un aumento dei morti del 4,7% a base annua, mentre l’Unione europea ci chiede di ridurli del 4% )”; ogni anno sono 9000 morti, 20000 disabili gravi e 300.000 feriti, cioè un numero spaventosamente elevato di vittime della strage stradale, a cui vanno aggiunte le decine di migliaia di loro familiari”.

Per questo l’Associazione Familiari e Vittime della Strada ha presentato una proposta di legge che delega il Governo ad emanare disposizioni informate a un duplice obiettivo: sanzionare in modo adeguato i comportamenti colposi che provocano grave danno alla persona, ciò attraverso un inasprimento delle pene soprattutto nei casi di ‘colpa cosciente’, vale a dire quando il responsabile risulti aver agito potendo o dovendo ritenere probabile l’evento di danno; garantire una adeguata e rapida riparazione del danno verificato, attraverso una modifica delle norme procedurali penali per quanto riguarda i processi relativi ad imputazione di omicidio colposo o lesioni personali colpose comportanti la totale inabilità della persona offesa.

Come scrive Franco Piacentini, responsabile provinciale dell’associazione, nella lettera di richiesta di sostegno all’iniziativa: “E’ ormai ampiamente nota la frustrazione che consegue agli usuali patteggiamenti che scaturiscono dai procedimenti per omicidio colposo, limitati a pochi mesi di reclusione sospesi per la concessione dei benefici di legge e senza alcun risarcimento ai parenti della vittima, i quali devono solitamente attivate interminabili procedimenti civili; è altrettanto noto che questa situazione genera in capo ai famigliari delle vittime una frustrazione tanto grave da costituire, come ben affermano gli esperti, una ‘seconda vittimizzazione’, la situazione cioè di chi, vittima di una reato, si trova a divenire di nuovo vittima nel momento in cui si confronta con il processo, venendo sottoposto a una serie di accertamenti e di formalità che di fatto ne raddoppiano al sofferenza”.
















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