venerdì, 26 Aprile 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeFormigineConsiglio comunale formiginese del 21 Luglio





Consiglio comunale formiginese del 21 Luglio

Nella seduta di giovedì 21 luglio, il Consiglio comunale ha approvato con 15 voti favorevoli, 9 astenuti ed un voto contrario (il consigliere Levoni), l’atto di indirizzo, le linee guida e la bozza di accordo del Piano Attività Estrattative (PAE), che definiscono e specificano in maniera vincolante i criteri generali, le modalità e le fasi attuative che dovranno essere perseguite e rispettate nella progettazione, nell’attuazione, nel monitoraggio e nel controllo del Polo intercomunale estrattivo 5 “Pederzona”, che scaturisce dall’ampliamento del pregresso Polo 5.1 “Via Pederzona” e si sviluppa sul territorio dei Comuni di Formigine e di Modena.

Il Consiglio ha poi accolto l’emendamento presentato da tutti i capigruppo consiliari, nel quale è richiesto che, a fronte della recente sottoscrizione del Patto civico per la legalità, i soggetti attuatori sottoscrittori degli accordi indichino le misure per prevenire ed impedire infiltrazioni e connivenze della malavita organizzata nel ciclo produttivo e nella filiera delle attività coinvolte nei processi di lavorazione dei materiale di cava. Inoltre, sono richiesti controlli da parte del NISCO (Nucleo Investigativo della Polizia Municipale) sulle procedure di affidamento relative all’attività estrattiva e della Polizia Municipale sulle modalità di trasporto dei materiali in entrata ed in uscita dalle cave.

“La necessità di predisporre un atto di indirizzo e delle linee guida per la redazione del Piano di Coordinamento – ha spiegato il Sindaco Franco Richeldi – deriva dal fatto che si tratta di un polo complesso che, oltre alle nuove aree estrattive, comprende aree di escavazioni pregresse e siti destinati ad impianti di lavorazione, la cui attuazione deve avvenire, per legge, attraverso gli accordi ai sensi dell’art. 24 della L.R. 7/2004 e la predisposizione, da parte dei soggetti attuatori, di un piano di coordinamento per ciascuna fase estrattiva. I documenti sono frutto di un lavoro di confronto, di condivisione e di forte coordinamento con il Comune di Modena e la dimostrazione di un ottimo equilibrio tra una forte attenzione all’ambiente e nel contempo ai fabbisogni del territorio”.

Questi atti perseguono scelte di coerenza come la concentrazione delle nuove escavazioni accanto ad aree già sede di attività estrattive per contenere il consumo di suolo e limitare il traffico veicolare riconducendolo al solo traffico generato dagli spostamenti interni, senza impattare la viabilità pubblica; limitare sempre più l’uso delle ghiaie, incentivando l’utilizzo di materiali sostitutivi; garantire una conduzione dell’attività in termini di sostenibilità ambientale; riconoscere che le attività estrattive determinano una perdita di valore ambientale dovuta, per esempio, all’alterazione del paesaggio, alla mancata produzione agricola e al peggioramento dell’aria e che conseguentemente il ripristino delle condizioni originarie non è dunque sempre sufficiente; la necessità di quantificare e prevedere un recupero compensativo per controbilanciare la perdita di valore ambientale; la necessità di un maggior rigore e di un’accentuazione dell’attività di controllo sia durante le fasi di estrazione che durante quelle di ripristino.

Una condizione sostanziale che l’atto di indirizzo e la bozza di accordo prevedono, è rappresentata dalla determinazione di oneri compensativi, scaturita a fronte di una relazione sulle modalità di calcolo delle misure di compensazione per la perdita del valore ambientale attraverso la quale il Comune introduce, nei futuri accordi con i soggetti privati attuatori, il pagamento all’Amministrazione di 1,03 euro per ogni metro cubo di materiale ghiaioso estratto. L’onere si aggiunge alla tariffa regionale di 0,57 euro, definita con la delibera della Giunta regionale n.70 del 21/01/1992, che viene ridistribuita tra Regione, Provincia e Comune.

E’ stato approvato all’unanimità nella seduta di giovedì 21 luglio del Consiglio comunale, l’autorizzazione alla permuta immobiliare tra il Comune di Formigine e la Parrocchia di Colombaro, di una porzione di terreno antistante la Pieve romanica, oggi occupata da un piccolo campo sportivo recintato. La permuta si colloca nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto nel 2009 dal Comune di Modena, dal Comune di Formigine e dalla Parrocchia di Colombaro per la riqualificazione dell’intero complesso.

La storica Chiesa romanica, di proprietà del Comune di Modena ma in concessione cinquantennale al Comune di Formigine, è sede della Parrocchia di Colombaro ed è stata l’oggetto negli ultimi anni di un’intensa attività di confronto tra le amministrazioni comunali di Modena e di Formigine. L’accordo che ha richiesto alcuni mesi per la sua definizione, consentirà all’Amministrazione comunale di portare avanti un primo stralcio del progetto di riqualificazione nell’area antistante la Pieve, e alla Parrocchia di Colombaro di acquisire un equivalente porzione di terreno nella parte retrostante la Pieve, destinato alla costruzione nei prossimi anni di una struttura per le attività parrocchiali.

“Abbiamo sempre riconosciuto la valenza storico, culturale, sociale e religiosa che la Pieve svolge per i cittadini della frazione di Colombaro – spiegano il Sindaco Franco Richeldi e l’Assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Viola – una volta perfezionata la permuta, prenderà avvio la progettazione che verrà sviluppata in accordo con la Parrocchia e i cittadini di Colombaro. L’idea è quella di realizzare una piazza-parcheggio che possa innanzitutto favorire le attività aggregative della frazione e allo stesso tempo, valorizzare il complesso di pregio storico architettonico della Pieve”.
















Ultime notizie