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“Mundus e noi 2011” 16.ma edizione

Con un cartellone vario, ricco e di alta qualità, ritorna per la sedicesima volta consecutiva “Mundus”, il festival aperto alle musiche del mondo intero, che come sempre si traduce in un viaggio affascinante favorendo la scoperta di culture sconosciute e lontane, oltre a fare meglio conoscere quelle più vicine, dove la tradizione si fa contemporaneità e la contemporaneità recupera la tradizione superando barriere, confini e steccati di spazio, tempo e categoria.

Nel cercare di cogliere il meglio e il nuovo della musica etnica, del jazz e della canzone d’autore, anche l’edizione 2011 di “Mundus” si presenta in piena continuità con l’impostazione culturale delle edizioni precedenti. Quest’anno sono coinvolti i Comuni di Boretto, Casalgrande, Carpi, Correggio, Reggio Emilia, Scandiano e Soliera, nelle cui piazze, palazzi storici, cortili, rocche e giardini dal 6 luglio al 15 agosto si svolgeranno 26 concerti, la maggior parte dei quali gratuiti, con musicisti provenienti da diverse regioni d’Italia e da Albania, Argentina, Australia, Brasile, Germania, Gran Bretagna, Iran, Irlanda, Islanda, Mali, Palestina, Romania, Senegal e Stati Uniti, un’ulteriore dimostrazione di come la musica (o più in generale le espressioni artistiche) possa interpretare un ruolo di confronto e integrazione fra culture disparate.

L’impegno degli enti organizzatori (Ater-Associazione Teatrale Emilia Romagna, Provincia di Reggio Emilia, Regione Emilia Romagna e tutti i Comuni che ospitano gli eventi) è diretto comunque non solo alla prospettiva di dare visibilità a culture musical-artistiche differenti e di favorirne l’incontro e il confronto, ma di farlo sullo sfondo delle bellissime scenografie naturali e storiche che caratterizzano il peculiare territorio della provincia: anche quest’anno “Mundus” sarà così occasione per valorizzarlo attraverso i luoghi di pregio naturali ed artistici e le architetture storiche che lo impreziosiscono, rendendolo unico.

Mercoledì 6 luglio la rassegna si apre a Scandiano, al Parco del Castello di Arceto (ingresso libero), con Raffaello Simeoni, instancabile ricercatore e rielaboratore di materiali tradizionali della Sabina, con un nuovo spettacolo dedicato alle liriche dell’alto Lazio, dal titolo “Mater Sabina”. Ambasciatore della nuova musica popolare, una voce calda e potente che da anni sperimenta nuove sonorità, fuori dai confini più usuali attraverso immagini e arrangiamenti atipici, Simeoni trae ispirazione da vecchie ballate dove rivivono melodie, danze e antichi luoghi, un lavoro impreziosito da strumenti spesso dimenticati.

Giovedì 7 luglio “Mundus” si sposta a Soliera dove in Piazza della Repubblica (ingresso libero) suona il Giovanni Guidi Quintet comprendente alcuni dei giovani jazzisti più talentuosi oggi in attività in campo internazionale: oltre allo stesso Guidi al piano, Gianluca Petrella al trombone, Michael Blake al sax tenore, Thomas Morgan al contrabbasso e Gerald Cleaver alla batteria. Se lo stato di salute di un movimento artistico si misura anche dalla capacità delle nuove generazioni di mettersi in gioco delineando nuove strade, il quintetto di Guidi dimostra senza ombra di dubbio che il jazz in generale è in ottima salute e che, nello specifico, quello italiano vive un momento di grazia unico: Guidi e Petrella ne sono esempi fulgidi.

Sabato 9 luglio si torna a Scandiano nel Cortile della Rocca del Boiardo (ingresso libero) con una formazione proveniente dall’Iran guidata da un artista di fama internazionale, Kayhan Kalhor, virtuoso del kamancheh, strumento classico persiano (una specie di mandola suonata con l’archetto), le cui performance e le numerose collaborazioni hanno affascinato il pubblico di tutto il mondo. Nella tradizione persiana, l’improvvisazione costituisce uno dei tratti stilistici più significativi, all’improvvisatore venendo richiesta innanzitutto l’assoluta padronanza del radif, il repertorio tradizionale della musica persiana trasmesso di generazione in generazione. Solo a partire da questo, attraverso la creatività, la sensibilità, la memoria orale e la padronanza del proprio strumento, il musicista può giungere allo stile personale e inconfondibile che si manifesta nella sua improvvisazione; e non è a caso che l’Unesco abbia inserito il radif tra i capolavori del patrimonio dell’umanità.

Lunedì 11 luglio ci si sposta nella provincia di Modena, a Carpi, dove nel Piazzale Re Astolfo (ingresso libero) si esibiranno Peppe Servillo (voce), Javier Girotto (sax), Fabrizio Bosso (tromba), Furio Di Castri (contrabbasso), Rita Marcotulli (pianoforte) e Mattia Barbieri (batteria), protagonisti dello spettacolo Memorie di Adriano: le canzoni del Clan di Adriano Celentano. Dopo aver affrontato il repertorio di Frank Zappa e quello di Domenico Modugno (Uomini in Frac è stato presentato in tutta Europa), l’ensemble si prova nell’esplorazione di un altro grande personaggio della musica italiana: Adriano Celentano, interprete e compositore che con il Clan ha tracciato un’impronta profonda nella storia della musica italiana adattando il rock di Elvis Presley e il soul di Wilson Pickett al sound italiano. Una carezza in un pugno, Storia d’amore, Azzurro, Stai lontana da me, Sei rimasta sola sono alcuni brani del Molleggiato che Peppe Servillo e il suo entourage reinterpretano in chiave jazz per raccontare il mondo di oggi.

A Scandiano, sempre nel Cortile della Rocca del Boiardo (ingresso 15 Euro) giovedì 14 luglio si presenta la formazione Tea for Three che unisce jazzisti d’eccezione provenienti dagli Stati Uniti (Dave Douglas alla tromba, Uri Caine al pianoforte, Clarence Penn alla batteria), dall’Italia (Enrico Rava alla tromba), da Israele (Avishai Cohen alla tromba) e dall’Australia (Linda Oh, anche se è nata in Malesia, al contrabbasso). Il nome della formazione gioca sul titolo della celebre canzone Tea For Two di Vincent Youmans e three sta ad indicare il numero delle trombe che formano la front line: tre solisti fra i più grandi oggi in attività, ognuno con le sue proprie peculiarità stilistiche. La musica originale scritta da Douglas appositamente per questo progetto si mescola ai grandi pezzi classici rivisitati, per dare vita a un jazz moderno, lirico, coinvolgente ed emozionante.

Sabato 16 luglio a Boretto, in Piazza San Marco (ingresso libero), è la volta del Vinicius Cantuaria Quintet, una formazione proveniente dal Brasile e il cui leader (che oggi vive negli Stati Uniti) è il nuovo astro della musica del suo paese, un rimodernatore della bossa nova e del jazz samba. Vinicius Cantuaria è celebrato come la quintessenza del musicista brasiliano, per il virtuosismo sia al canto che come strumentista, eccelso chitarrista, batterista e percussionista; è inoltre compositore di canzoni che sono entrate sia nel suo repertorio che in quelli di Caetano Veloso, Gal Costa e Gilberto Gil.

Lunedì 18 e martedì 19 luglio, Fabrizio Bosso, spettacolare trombettista jazz, si esibisce nella magnifica cornice delle Scuderie di Villa Spalletti (a San Donnino di Liguria presso Casalgrande, ingresso 5 Euro), con due diverse formazioni: in duo con la fisarmonica di Luciano Biondini il lunedì 18, e in quintetto con Roberto Cecchetto alla chitarra, Luca Mannutza al pianoforte, Luca Bulgarelli al contrabbasso e Lorenzo Tucci alla batteria, il martedì 19. In entrambi i casi si tratta di progetti fecondi e particolari: il primo viene descritto come “un personale taccuino di viaggio d’artista, pieno zeppo di impressioni e richiami ad un’estetica che pesca dal mondo del jazz almeno quanto da quello delle fragranze mediterranee”; del secondo lo stesso Fabrizio Bosso dice: “Quello di suonare con il quartetto è un progetto che mi rappresenta in pieno perché ci sono canzoni alternate a trovate molto personali, il tutto riportato in un ambito decisamente jazz”.

A Carpi, mercoledì 20 luglio, in Piazza Garibaldi, saranno le atmosfere mixate dalla cultura palestinese dei Radiodervish ad essere i protagoniste della serata. Nati in Puglia dal sodalizio artistico tra Nabil Salameh e Michele Lobaccaro, i Radiodervish cantano di uomini e donne appartenenti a culture, luoghi e tempi differenti, cercando di mettere in contatto Oriente e Occidente.

Muovendoci a Soliera, in Piazza della Repubblica (ingresso libero), giovedì 21 luglio si esibirà il gruppo Groundfloor, proveniente da Reykjavik, Islanda, un quintetto con Olafur Gudbjartsson, cantante e compositore, in team con l’altro fondatore del gruppo, il contrabbassista Haraldur Gudmundsson, che ritornano dopo il grande successo avuto nella edizione del 2009 di “Mundus”. Un duo d’eccezione sarà a San Donnino di Liguria presso Casalgrande, nelle Scuderie di Villa Spalletti (ingresso libero) venerdì 22 luglio: Bebo Ferra alle chitarre e Javier Girotto ai sassofoni.

Il loro nuovo Kaleidoscopic Arabesque nasce dalla grande affinità e reciproca stima consolidata negli anni in diverse collaborazioni, sempre però in formazioni allargate. Kaleidoscopic Arabesque è ricco di sapori mediterranei, latini e arabi: il sax di Girotto fa emergere dalle oscurità del mare le trasparenze di quel mondo antico ed affascinante; la chitarra di Ferra ondeggia come la carovana che attraversa il deserto zampillando note di giubilo una volta trovata l’oasi agognata.

Un concerto denso di musicalità mediterranea è anche quello del Canzoniere Grecanico Salentino con lo spettacolo Focu d’amore, presentato a Soliera mercoledì 27 luglio in Piazza Lusuardi (ingresso libero). Nato da un’idea della scrittrice Rina Durante nel 1975, il Canzoniere Grecanico Salentino (miglior formazione di musica popolare italiana – MEI 2010) è il primo e più antico gruppo di musica popolare salentina ad essersi formato in Puglia; dall’energia della pizzica alla dolcezza dei canti d’amore, dalla festosità della banda paesana ad un ironico sguardo sulla modernità, quello del Canzoniere è uno spettacolo suggestivo ed intenso.

I Manomanouche & Voice saranno a Scandiano, in Piazza Libertà (ingresso libero) venerdì 29 luglio, con Django Notes; musicisti di differente estrazione, si impegnano a far conoscere e apprezzare la tradizione musicale degli zingari Manouche, diventati in poco tempo una realtà di riferimento nel panorama Gypsy Jazz per la qualità della ricerca e dell’arrangiamento e per il valore dei musicisti.

A Boretto in Piazza San Marco (ingresso libero), sabato 30 luglio si esibirà un altro gruppo che trae radice dalla musica zigana, il duo Rommi & Gagge; il loro Gypsy Swing & Cigarettes mescola suite per matrimoni e feste popolari, dalla Transilvania alla Ciociaria, in una sarabanda musicale che mescola insieme sirba e saltarello, hora e serenate “strappacuore”.

A Scandiano, in Piazza Fiume, domenica 31 luglio (ingresso 15 Euro), sarà la volta di un eclettico artista di primissima grandezza, Stefano Bollani, al piano solo. Dopo aver esordito professionalmente a soli quindici anni e dopo il diploma di conservatorio, inizia a collaborare con i più grandi artisti della musica, sia jazz (soprattutto Enrico Rava) che pop (Jovanotti), non tralasciando neppure incursioni nella musica classica (Riccardo Chailly). La sua tecnica è strepitosa e altrettanto coinvolgente la sua verve umoristica, che ne ha fatto il beniamino di un vastissimo pubblico.

Il 1° agosto, a Reggio Emilia, nell’ambito dei concerti realizzati dal Comune in Piazza Fontanesi, dopo qualche anno di assenza dal mondo della musica Giovanni Lindo Ferretti ritorna “a cuor contento”. Lasciando da parte il ruolo di narratore che lo ha contraddistinto negli ultimi anni, Giovanni Lindo torna a raccontarsi esclusivamente con le canzoni: trent’anni di repertorio, dagli anni ottanta ad oggi, a partire dai CCCP Fedeli alla Linea, passando attraverso C.S.I. e P.G.R. fino ad arrivare agli ultimi progetti da solista.

Raiz & Fausto Mesolella presentano martedì 2 agosto a Carpi, in Piazza Garibaldi (ingresso libero), WOPS. Viaggio musicale senza passaporto. I due eclettici e consumati musicisti (Raiz è stato con gli Almamegretta e Fausto Mesolella con gli Avion Travel), da soli sul palco con semplici voce e chitarra, propongono un eterogeneo repertorio comprendete brani dei Rolling Stones, Bee Gees, Mario Merola, Battisti e Who, divertendosi e facendo divertire il pubblico.

Mercoledì 3 agosto a Correggio, nel Cortile di Palazzo dei Principi (ingresso 5 Euro) è di scena Partono i bastimenti di Ambrogio Sparagna (agli organetti), con Peppe Servillo (voce) e Cristiano Califano (chitarra). Vi vengono ripresi e interpretati i repertori musicali legati all’emigrazione italiana e ai porti del mediterraneo che l’hanno vista e ascoltata transitare: in primo luogo Napoli, ma anche Genova, Marsiglia, Atene, Alessandria d’Egitto e Smirne. Un concerto-racconto che propone un repertorio che mette insieme alcuni standard della tradizione leggera italiana e brani originali ispirati alle vicende del nostro paese nel corso del Novecento.

Lirico è il titolo del concerto che si terrà giovedì 4 agosto in Piazza Fontanesi a Reggio Emilia (ingresso libero); protagonisti due dei massimi jazzisti italiani in attività: Danilo Rea, pianoforte, e Flavio Boltro, tromba, che si cimentano con brani d’opera o di loro composizione, ma all’opera lirica ispirati. Rea ha scoperto l’opera grazie a Puccini, il suo compositore prediletto e dopo il cd Lirico del 2004, recentemente ha pubblicato Opera, interamente dedicato al melodramma italiano, con il sostegno del celebre trombettista torinese Flavio Boltro. Fin dalle prime battute, Rea e Boltro si impongono come eccelsi “lirici”, che si lasciano coinvolgere dal pathos e dall’emozione profonda, al contempo trasmettendoli al pubblico grazie a una grande sensibilità di artisti. Opera lirica e jazz si attraversano armoniosamente l’una nell’altro senza forzature né meccanicità e Rea e Boltro riescono a trovare l’equilibrio ideale fra tecnica strepitosa, arrangiamento sorprendente e forza improvvisativa.

Una band proveniente dal Mali, Terakaf, si esibirà lunedì 8 agosto a Correggio, nel Cortile del Palazzo dei Principi (ingresso 5 Euro). Terakaft, che significa “la carovana” in lingua tamashek, è una band di chitarristi fondata da Kedou e Diara, due storici interpreti del caratteristico blues maliano (Kedou è una celebrità nella sua terra, grazie sia al ruolo che ha avuto nella ribellione tuareg che per le sue canzoni diventate molto popolari).

A Carpi, in Piazza Garibaldi, martedì 9 agosto sono di scena gli Oci Dok, gruppo composto da Francesco Diodati (chitarra), Alessandro Lanzoni (piano), Gabriele Evangelista (contrabasso) ed Enrico Morello (batteria). Peculiare minimo comun denominatore della formazione è la giovane età dei componenti, che pure vantano già eccellenti e importanti collaborazioni. Il gruppo propone brani e arrangiamenti originali, con qualche incursione nel repertorio monkiano, nella più totale adesione all’estetica del jazz contemporaneo di area newyorkese, con freschezza di idee e di esecuzione.

Il 10 agosto, mercoledì, in Piazza Fontanesi a Reggio (ingresso libero) si replica Memorie di Adriano: canzoni del Clan di Adriano Celentano, mentre a Correggio, giovedì 11 agosto, nel Cortile del Palazzo dei Principi, in programma è un doppio concerto con il Tingwall Trio, proveniente dalla Germania, e il Ian Shaw & Phil Ware Trio, proveneiente dalla Gran Bretagna. Il trio del pianista svedese Martin Tingvall è considerato il miglior gruppo emergente della scena jazz nordica come successore del famoso E.S.T. del compianto Esbjorn Svensson. Nato nei club di Amburgo in Germania, la musica originale di Tingvall e dei suoi compagni, il contrabbassista cubano Omar Rodriguez Calvo e il batterista tedesco Jurgen Spiegel, è puramente acustica, con un repertorio orientato alla canzone che dona alla musica un suono fresco e peculiare, che affascina anche i non appassionati di jazz. Due volte vincitore del BBC Award Jazz Winning, Ian Shaw è da molto tempo è indicato come il cantante maschile di jazz più completo del Regno Unito. The Abbey Road Sessions è il suo ultimo album che dà anche il titolo alla performance correggese.

Domenica 14 agosto a Reggio Emilia, in Piazza Fontanesi (ingresso libero) è la volta degli Artale Afro Percussions una formazione che unisce artisti provenienti dal Senegal, dal Brasile, dall’Italia e dagli Stati Uniti, tutti percussionisti, che saranno protagonisti della “notte dei tamburi”, una grande festa dedicata al tamburo e alle percussioni tradizionali con un progetto speciale dedicato all’Africa e alle sue influenze musicali nel mondo: un vero e proprio viaggio tra le poliritmie e le sinuose melodie del continente nero, con particolare riferimento all’area occidentale sub sahariana e alle sue traiettorie nell’altra sponda dell’Atlantico.

Per finire, lunedì 15 agosto, due concerti. Il primo a Correggio, sempre nel Cortile del Palazzo dei Principi, con gi italiani IPERcusSONICI che si esibiscono in Liotro! Un elefante in cortile. La band catanese suona una musica basata sulla ricerca poliritmica e sull’impatto sonoro elettroacustico di strumenti antichi come marranzani, didjeridoo e tamburi africani, e sul dialetto come lingua franca per canzoni che, pur affondando a piene mani nella tradizione siciliana, mixano generi diversi, dal rock al reggae, dal drum’n’bass alla techno. Il secondo a Boretto, in Piazza San Marco, con BandAdriatica & Maria Mazzotta, formazione italo-albanese impegnata in La vita che danza. La musica della BandAdriatica è figlia del mare: un viaggio, una scommessa diventano un progetto di musica e di vita che accomuna musicisti e navigatori che decidono di imbarcarsi insieme e di cercare un nuovo linguaggio comune, quasi che le lingue natie non fossero state fino a quel momento sufficienti per comprendersi fino in fondo.
















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