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Sel Modena aderisce allo sciopero generale Cgil “Il Lavoro non è una merce”

SEL sostiene la piattaforma rivendicativa proposta dalla Cgil, con la quale condivide la necessità di operare con impegno e serietà per il destino delle giovani generazioni, per una prospettiva di occupazione piena e stabile, per una riforma complessiva del welfare, per la difesa di salari e pensioni, per maggiori investimenti nei comparti pubblici (Cultura, Sanità e Salute, Trasporti, Politiche industriali, Istruzione, Università, Ricerca, Servizi sociali).

Queste le principali motivazioni dell’adesione del Sel allo sciopero:

1) SEL sostiene la piattaforma rivendicativa proposta dalla Cgil, con la quale condivide la necessità di operare con impegno e serietà per il destino delle giovani generazioni, per una prospettiva di occupazione piena e stabile, per una riforma complessiva del welfare, per la difesa di salari e pensioni, per maggiori investimenti nei comparti pubblici (Cultura, Sanità e Salute, Trasporti, Politiche industriali, Istruzione, Università, Ricerca, Servizi sociali).

2) La nostra attenzione è rivolta, ancora, in direzione di quelle nuove forme e figure del Lavoro (la platea sterminata e variegata dei 7 milioni di precari e le soggettività migranti, ad esempio) non adeguatamente provviste o totalmente sprovviste di garanzie sociali e diritti di cittadinanza. C’è bisogno del reddito sociale.

3) E’ necessario mantenere alta l’attenzione sui temi dell’occupazione nel nostro territorio (come su quelli della sicurezza, delle illegalità, delle esternalizzazioni e del sommerso nei luoghi di lavoro) soprattutto alla luce dei dati forniti ultimamente dall’Osservatorio provinciale sul mercato del lavoro, i quali attestano una fase di ripresa dell’economia, alla quale però non corrisponde una ripresa dell’occupazione.

4) SEL ritiene che l’uscita dalla crisi passi per il rilancio di una politica industriale locale, e chiede di concentrare gli sforzi delle parti sociali e delle Istituzioni per un piano di sviluppo qualificato, mettendo in moto meccanismi di sburocratizzazione verso nuovi insediamenti produttivi, e sostenendo il diffuso e già esistente tessuto delle piccole e medie cooperative ed imprese, nonché incoraggiando l’emersione delle creatività e dei talenti dispersi. Sarebbe, inoltre, opportuno raggruppare tutti gli incentivi pubblici a favore del sistema delle imprese in un Fondo unico “per lo sviluppo di qualità e l’occupazione”, allo scopo di consentire l’erogazione degli stessi secondo criteri selettivi e convergenti di innovazione, sostenibilità e buona occupazione.

5) Sinistra Ecologia Libertà, infine, crede che solamente attraverso un Nuovo modello di sviluppo (fondato sulla riconversione ecologica delle produzioni, sulla sobrietà dei consumi, sui beni comuni e sul superamento dello storico conflitto tra giustizia socio-economica e giustizia ambientale; e perseguibile attraverso l’intensificazione della leva fiscale sulle transazioni finanziarie, le rendite ed i grandi patrimoni) che si ponga l’obiettivo di ridurre drasticamente le diseguaglianze sociali, puntando alla redistribuzione di reddito e ricchezze, si possa pensare ad un’alternativa realizzabile, più incline ai bisogni ed al “buen vivir” di tutti e tutte ed alla dignità del Lavoro che all’anarchia del Mercato.

(Sinistra Ecologia Libertà – Federazione di Modena)
















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