Il Vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Pierluigi Saccardi, sulla base di dati raccolti dai Centri per l’impiego, uffici che dipendono dalla Provincia, ha dichiarato alla stampa che nel 2010 il numero dei disoccupati è aumentato, pur riconoscendo che “ci sono segnali in controtendenza”.
E’ evidente che Saccardi, per ragioni ovviamente di bassa politica, ha teso a sottolineare gli aspetti negativi della situazione economica, ossia il bicchiere mezzo vuoto. Per quanto mi risulta invece, la situazione è diversa da quella descritta da Saccardi.
La fase recessiva che ha interessato anche Reggio Emilia e la regione Emilia Romagna si sta finalmente avviando verso la conclusione.
Nel mercato del lavoro emiliano si è registrata una lieve ripresa nei primi mesi del 2011. Le aziende reggiane tornano ad assumere. Le prime a ripartire sono state le aziende meccaniche, alimentari e impiantistiche.
Segnali positivi giungono anche dalle aziende reggiane: il portafoglio ordini ha ripreso a crescere e così pure il fatturato, mentre l’occupazione tiene, si abbassa ulteriormente la quota di lavoratori interessati da ammortizzatori sociali.
Un miglioramento che deve però ancora fare i conti con uno dei grandi nodi della crisi economica italiana, ovvero il calo della redditività, legato ad aumenti dei costi delle materie prime non compensati dal mercato.
Vi sono segnali di ripresa in particolare nel settore dell’export, ma anche le nuove incognite rappresentate dai possibili contraccolpi che le rivolte dei Paesi del Nord Africa potrebbero avere sui prezzi petroliferi.
(Fabio Filippi)
