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Unità Italia: Mario Cardone (Libero Pensiero-PSI) su dichiarazioni Confindustria ceramica

La nota di Confindustria Ceramica, come le favole di Esopo, contiene una morale: i festeggiamenti in ricordo dell’Unità d’Italia sono una giusta e bella cosa, dal punto di vista educativo, ma costano troppo perché sono a carico del comparto ceramico con cifra quantificata in circa 2 milioni di euro.

Era partita, ai primi di febbraio, Confindustria Nazionale per mettere l’accento su una svista del Governo Centrale che non aveva tenuto conto del costo del “giorno della memoria dei 150 anni dell’unificazione italiana“, tenuto conto della persistente crisi economica e che la data, 17 marzo, potrebbe incentivare i lavoratori ad un week end lungo.

Non crediamo, questa è una nostra opinione, che una questione economica-finanziaria possa mettere nell’angolo la ragione storica dell’evento tanto più che la festa ha caratteristica di “una tantum“.

Non crediamo che i lavoratori del comparto ceramico, sempre distintosi per serietà, attaccamento alle aziende, correttezza dei rapporti, vogliano sfruttare la situazione per un week end lungo al mare o in montagna… i soldi non ci sono e poi con la benzina ad 1,50 euro sarebbe una follia. E’ statisticamente provato che in una famiglia di operai del comparto uno a due sono in cassa integrazione… aggiungiamo noi straordinaria.

Confindustria che conosce bene lo logica dei conti, dovrebbe valutare i benefici all’Industria contenuti nei vari Decreti Incentivi, compreso l’ultimo; per non parlare degli interventi settoriali in termini di sgravi e bonus fiscali, anche quelli Regionali, sia pur criticati dalla nostra parte politica.

A Confindustria Ceramica ricordiamo che nell’interesse delle aziende, ma anche dei lavoratori diretti ed indiretti, avevamo, tutto è documentato, suggerito, in accordo con le Amministrazioni Comunali del Distretto, in occasione della discussione degli incentivi economici, di farsi avanti con proposte, ma anche con contatti diretti con le strutture centrali, ovviamente con dati e documentazione.

Avevamo parlato di richiesta di incentivi per la ricerca, bonus per il marketing, sospensione degli studi di settore, addirittura sospensione della riscossione dell’Irap, la revisione dell’aliquota IVA.

Confindustria conosce bene le difficoltà delle aziende del settore ceramico, nella lunga querelle con l’Agenzia delle Entrate per la pubblicità del prodotto.

Pensate che il settore moda collegato al tessile è entrato nel bonus fiscale per la realizzazione dei campionari. A nostro sommesso parere sembra che la ceramica interagisce proprio con la moda.

Non abbiamo visto, per esempio, iniziative per la costituzione di reti di impresa nel settore ceramico, visto che in Emilia Romagna solo tre imprese hanno costituito il contratto… nel comparto della meccanica.

Festeggiamo tutti insieme, in pace ed in armonia, il 17 marzo e guardiamo ognuno per le sue competenze, ma insieme, senza complessi di superiorità, al futuro del Distretto Ceramico.

Stranamente abbiamo notato un silenzio da parte degli interlocutori politici e sindacali sia per la parte propositiva a suo tempo presentata che per la questione del costo dei 150 anni della Unità d’Italia.

Mario Cardone (Libero Pensiero-PSI)
















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