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Nota del PSI sassolese sulla gestione del ramo di azienda “Eventi”

Tornati alle occupazione quotidiane, dopo la pausa estiva, ritorniamo a porre il problema, da tempo, del resto, posto all’attenzione delle forze politiche locali, visto che la questione è stata recepita, ovviamente in termini generali, dall’art. 14,comma 32 del D.L: 78/2010 ( manovra economica).

Per semplificare e rendere leggibile ai cittadini, fortemente “percossi“ da una tassazione generale e locale, al limite della sopportazione, e che tra l’altro contribuiscono tanto ma ricevono poco, stiamo parlando dei Comuni che hanno delle partecipazioni (azioni o quote di s.r.l.) in società che dovrebbero produrre servizi di “interesse generale“.

Il Comune di Sassuolo, compreso nella fascia tra i 30 mila ed i 50 mila abitanti controlla al 100 % la società Sassuolo Gestioni Patrimoniali srl quindi rientra nella fattispecie di quei Comuni che possono detenere partecipazioni in “una sola società “…e se ha altre partecipazioni le deve mettere in liquidazione o vendere.

Sempre a beneficio dei cittadini, i Comuni al di sotto dei 30 mila abitanti non possono detenere partecipazioni in società o costituirne, salvo che procedono ad accorpamenti dando luogo a cooperative o consorzi.

L’intento, perlomeno dichiarato dal Governo, è la riduzione dei costi dell’apparato pubblico tanto è vero che la norma è stata inserita nel corpo della manovra economica generale.

Anche l’ANCI ha dato il suo parere, con assenso al percorso tanto è vero che ha motivato il divieto di detenzione e costituzione di società, per i Comuni al di sotto dei 30 mila abitanti, con il richiamo alla legge finanziaria 2008, che esclude le società che “perseguono finalità essenziali per l’Ente“.

Quindi sono legittime le società costituite e la detenzione di partecipazioni dei Comuni in tali società “al servizio dei cittadini“.

Ebbene, a nostro parere, ma disponibili al confronto, con tutti, le partecipazioni detenute dal Comune di Sassuolo sono tutte politicamente e giuridicamente legittime, al Consiglio Comunale, la scelta delle società da porre in liquidazione o vendere, salvo quella parte della SGP,che individuiamo nel “ramo di azienda EVENTI“ che non persegue finalità istituzionali (non utili per la collettività, nella nostra interpretazione del concetto di servizi di interesse generale) ed anche perché, economicamente, grava sul bilancio pubblico, avendo ricavi per circa 270.000 euro e costi per circa 600.000 euro.

La questione è meramente politica e per un momento vogliamo seguire la parte positiva della manovra economica ma sempre consapevoli che sul piano della interpretazione della norma la giurisdizione avrà materia per lavorare.

Vogliamo anche ricordare che all’epoca, le nostre obiezioni erano condivise dall’attuale maggioranza, compreso il ”vergognoso“ acquisto del ramo di azienda “eventi” da parte della SGP, dalla società “Area e Aree“ alla vigilia elettorale amministrativa.

In conclusione, interpretando la norma, in sintonia con l’ANCI e con il buon senso, auspichiamo che il Consiglio Comunale, nei suoi poteri regolamentari, e la Giunta nei suoi poteri esecutivi metta in vendita il ramo di azienda “eventi” gestiti dalla SGP,con procedura ad evidenza pubblica, con la speranza che alla gara partecipino, anche, le associazioni di categoria fino ad oggi interessate (commercianti, artigiani, industriali).

Ci sia concessa una “battuta da bar dello sport“ : copiamo le motivazioni della Direzione dell’Azienda Sanitaria per “amputare“ l’Ospedale di Sassuolo della Ortopedia 1…..se è passata sotto silenzio l’eliminazione di un servizio sanitario, non possiamo, certamente, tacere e pagare per un “servizio” che organizza “gnoccate “ in piazza.

(Mario Cardone, Direzione Provinciale PSI Modena)
















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