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Cgil Modena, innalzamento età pensione donne pubblico impiego: un altro provvedimento grave e iniquo

Il Consiglio dei Ministri ha deciso di avviare dal 2012 l’innalzamento dell’età pensionabile a 65 anni per le donne del settore pubblico, anche se meno di un anno fa aveva deciso uno scaglionamento graduale per l’innalzamento al 2018. La Cgil lo considera un provvedimento grave, aberrante e iniquo, che si somma ai provvedimenti, adottati con la manovra, che già colpiscono pesantemente le lavoratrici e i lavoratori attraverso le ‘finestre mobili’.

Le ‘finestre a scorrimento’ introdotte dal decreto legge, sia per la pensione di vecchiaia che per la pensione di anzianità, costituiscono infatti un vero e proprio allungamento dell’età pensionabile e si applicano a tutti, anche a coloro che maturano i 40 anni di contribuzione. Oggi, facendosi scudo delle posizioni assunte dall’Unione Europea, il Governo introduce nella manovra anche il repentino aumento dell’età pensionabile per le donne dipendenti del pubblico impiego. E non è difficile pensare che dopo tocchi alle lavoratrici del privato.

In realtà così non si sana una discriminazione esistente, ma si aggiungono nuove iniquità e nuovi problemi. La parità non inizia con la parificazione dell’età pensionabile tra uomini e donne, la parità deve essere costruita in tutti gli altri settori, a cominciare dall’accesso e dalla qualità del lavoro, dalle pari retribuzioni (che adesso pari non sono), dal potenziamento dei servizi sociali, che con la manovra del Governo saranno invece ulteriormente ridotti.

Si tratta di una vera e propria riforma delle pensioni con il solo intento di fare cassa e che non affronta i veri nodi: come garantire pensioni adeguate ai giovani e come garantire una diversa e migliore rivalutazione delle pensioni, per consentire agli anziani di vivere dignitosamente. Si poteva prendere una strada diversa: quella di ripristinare la flessibilità in uscita per tutti, uomini e donne, consentendo a ognuno di valutare in base alle proprie condizioni di vita e di lavoro il proprio percorso. Con questo ulteriore provvedimento il Governo rafforza misure che fanno pagare la crisi solo a lavoratori, lavoratrici e i pensionati con la riduzione dei loro diritti e dei loro stipendi e con la riduzione dei servizi.

La Cgil contrasterà l’innalzamento dell’età pensionabile per le lavoratrici del pubblico, così come i contenuti dell’intera manovra. Domani sabato 12 giugno manifestazione nazionale a Roma, venerdì 25 giugno sciopero generale di tutti i settori per l’intera giornata con manifestazioni territoriali, che per l’Emilia-Romagna si terrà a Bologna. La Cgil di Modena è impegnata a valutare l’incidenza dell’innalzamento dell’età pensionabile per le lavoratrici modenesi e nei prossimi giorni produrrà un rapporto partendo dai dati in proprio possesso.
















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