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Premi SISA a due giovani ricercatori dell’Università di Modena e Reggio

FotoFasanoDue giovani ricercatori dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia hanno ottenuto nei giorni scorsi un importante riconoscimento da parte della Società Italiana per lo Studio dell’Aterosclerosi. Si tratta della dott. ssa Chiara Candini e del dott. Tommaso Fasano, entrambi studenti della Scuola di Dottorato in Medicina Molecolare e Rigenerativa che, per le loro comunicazioni orali, presentate durante il Congresso nazionale tenuto dalla Società medica a Roma alla fine di novembre, hanno ottenuto due dei tre Premi SISA assegnati dal sodalizio. Ognuno di loro ha ricevuto un assegno di 2.000 euro.

“Nonostante le difficoltà che affliggono la università italiana e la limitatezza di risorse per la ricerca – ha sottolineato il prof. Sebastiano Calandra Buonaura, Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – la creatività, la curiosità e l’impegno dei nostri giovani ricercatori consentono ai nostri laboratori di raggiungere obiettivi importanti, riconosciuti a livello nazionale ed internazionale. Lo sforzo dell’Ateneo dovrà essere quello di evitare che giovani ricercatori, che hanno ottenuto importanti riconoscimenti per le loro ricerche, siano costretti a continuare la loro attività in altre sedi che offrono loro prospettive più allettanti in termini di carriera e di risorse per la ricerca”.

La dott.ssa Chiara Candini ha presentato i risultati di uno studio, svolto in collaborazione con ricercatori dell’Università di Amsterdam (Olanda), riguardanti i meccanismi molecolari che sono alla base della malattia di Tangier, una malattia genetica caratterizzata da ridotti livelli di lipoproteine plasmatiche ad alta densità (HDL) che svolgono un ruolo protettivo nei confronti dell’aterosclerosi e delle malattie cardiovascolari.

Il dott. Tommaso Fasano, invece, ha presentato i risultati di uno studio finalizzato a definire le alterazioni del metabolismo intracellulare del colesterolo nella malattia di Wolmann, una rara malattia genetica dovuta ad un accumulo abnorme di colesterolo nelle cellule, che è causa di una grave malattia del fegato ed aterosclerosi prematura.

“Questo riconoscimento – commenta il Rettore prof. Aldo Tomasi – che si aggiunge ai numerosi ottenuti dai nostri giovani ricercatori nel corso del 2009, conferma l’apprezzamento della comunità scientifica per le ricerche svolte nel nostro Ateneo e, in questo caso, nel Dipartimento di Scienze Biomediche, che vanta una posizione di assoluto prestigio internazionale. Ed è un riaffermazione del ruolo fondamentale svolto dai giovani ricercatori nella realizzazione di progetti di ricerca assolutamente competitivi ed innovativi. Sono davvero compiaciuto di questo risultato ed auspico che questi giovani siano messi nelle condizioni di poter continuare a svolgere le loro interessanti ricerche, a beneficio di tutta la società, presso di noi”.

Biografia Chiara Candini

Modenese, nata il 15 settembre 1982, dopo aver conseguito la laurea di primo livello (15/09/2004) e di secondo livello in Biotecnologie Mediche (20/07/2006) all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, ottenute entrambe col massimo dei voti e la lode, è entrata alla Scuola di Dottorato in Medicina Molecolare e Rigenerativa, completando il percorso formativo dell’ultimo anno (ottobre 2008 – ottobre 2009) presso il Centro Medico Accademico (AMC) di Amsterdam. E’ coautrice di due pubblicazioni scientifiche pubblicate su riviste internazionali.

Biografia Tommaso Fasano (foto)

Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia ottenuta nel 2002 presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, si è rivolto immediatamente verso lo studio delle basi molecolari e genetiche dei disordini del metabolismo lipoproteico. Come studente del corso di specializzazione in Patologia Clinica (novembre 2002-ottobre 2007) si è interessato allo sviluppo di un metodo (DHPLC analysis) per la ricerca su larga scala di varianti genetiche del gene ABCA1, gene codificante per un trasportatore di membrana coinvolto nelle formazione delle HDL. Per un periodo di 15 mesi, a cavallo tra la fine della scuola di specializzazione in Patologia Clinica e l’inizio del dottorato di ricerca in Medicina Molecolare e Rigenerativa, iniziato nel gennaio 2008, ha frequentato il Lipoprotein Group (Imperial College, London UK) diretto dalla prof. ssa Anne Soutar, ove ha svolto studi sul metabolismo intracellualre del colesterolo. Durante questo periodo è stato premiato con due borse di studio ricevute dall’ INTERNATIONAL ATHEROSCLEROSIS SOCIETY (IAS) e dalla EUROPEAN ATHEROSCLEROSIS SOCIETY (EAS). Anche lui ha già al suo attivo alcune importanti pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali.
















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