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Settimana santa sassolese: il Giovedì Santo

Si rinnova oggi la tradizionale giornata del “Giovedì Santo”, un appuntamento tradizionale per Sassuolo mix tra fede e commercio che rende la giornata unica nel suo genere.


Per tutta la giornata, in p.zza Martiri Partigiani, si tiene un mercato ambulante un pò particolare dove giocattoli e dolciumi la fanno da padrone. I negozi del centro, nonostante sia giovedì, avranno la possibilità di derogare al turno di chiusura settimanale tenendo aperti i battenti anche il pomeriggio.

In via Rocca, invece, si potranno trovare le “roccheggianti” con i tradizionali “Tiramolla”, un dolce di zucchero tagliato a pezzetti e venduto in piccoli sacchetti. Una tradizione che ha nei residenti del centro storico i più accaniti conservatori.



Questa sera, con inizio alle 20.45, la processione del “Sacro Tronco” accompagnata dalla banda cittadina “La Beneficenza”, nel percorso che vedrà come al solito interessate le vie del centro storico.


Domani invece dalle ore 21 la Via Crucis nella chiesa di San Francesco che sarà accompagnata dai canti della Corale Puccini diretta dal maestro Saguatti: in programma brani di Schubert, Bach e Mozart.


Un pò di storia del Sacro tronco.

Fu Clelia Farnese, dopo aver sposato Marco Pio, signore di Sassuolo, a portare con sé gli statuti e le tradizioni dell’Arciconfraternita del Santissimo Crocefisso di San Marcello in Roma, e a voler replicare le procedure da essa attuate tramite la Confraternita sassolese, compresa la processione. Il crocefisso è stato rinvenuto in Turchia da Marco Pio di Savoia e portato a Sassuolo nel 1500. Verso la metà del ‘500 viene demolita la vecchia cappella attigua al castello, ancora non si può parlare di “palazzo Ducale”, ed iniziano i lavori di costruzione della chiesa di San Francesco, che custodisce da allora il Santo Tronco.
Si deve a Francesco I d’Este l’attuale decorazione, elogio dinastico della famiglia estense. I riferimenti alle virtù ed alle vicissitudini degli estensi sono molteplici, basti ricordare che Alfonso II, padre di Francesco, divenne frate dopo la morte dell’amatissima moglie, abbandonando ricchezze e poteri della vita terrena, proprio come San Francesco.
















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