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Sassuolo: Diamanti risponde su Psc

“La filosofia del nuovo Psc è l’esatto contrario di quanto vanno sostenendo Verdi, Sdi, Repubblicani Europei e il Cantiere”. In questo modo il Vice Sindaco di Sassuolo, Giancarlo Diamanti, risponde alle dichiarazioni apparse oggi sulla stampa locale.


“Fino ad oggi Sassuolo si è dovuta piegare alla logica dello sviluppo – chiarisce Giancarlo Diamanti – l’industrializzazione accelerata del distretto ha creato ricchezza, posti di lavoro ed un tenore di vita dignitoso per tutti, ma ha anche portato con se compromessi urbanistici che sono sotto gli occhi di tutti. Oggi lo sviluppo del nostro distretto non è più obbligatoriamente chiuso dai confini comunali ma spazia in tutto il mondo: le mutate condizioni ci danno, per la prima volta, la possibilità di lavorare sulla riqualificazione di alcune aree degradate della città, di riconvertire enormi lotti di terreno creando una città più ordinata, funzionale e bella da vivere”.

Per questo motivo parlare di “speculazione edilizia” è quantomai sbagliato e contrario alla realtà dei fatti. “Per la prima volta – prosegue Diamanti – il Psc non andrà ad individuare nuovi terreni da aggredire urbanisticamente, al contrario aggredirà in maniera pesante aree degradate, già utilizzate da insediamenti produttivi, cementificate e impermeabilizzate, recuperando così situazioni di disordine che lo sviluppo economico degli ultimi cinquant’anni ha portato con se”.

Un caso su tutti è quello di Salvarola. “L’attuale piano regolatore – spiega il vice Sindaco Giancarlo Diamanti – prevede in quella zona una superficie edificabile pari ad 80.000 metri quadrati. Il nuovo Psc dimezzerà quell’area portandola a 40.000 metri quadri. Questo dato credo basti a commentare le dichiarazioni di chi parla cementificazione e speculazione edilizia.
Certo, cercheremo di costruire nuovi appartamenti destinati alle giovani coppie di Sassuolo che, in questo modo, non saranno più costrette a cercare casa a Castellarano o Casalgrande. Ma in che modo? Andando a riqualificare uno degli incongrui più evidenti della città, Casa Serena, che occupa una superficie pari a 9.000 metri quadrati. Una parte di quel terreno verrà utilizzata per la costruzione della nuova struttura protetta, a norma e funzionale, l’altra parte potrà essere destinata ad appartamenti ma attraverso un progetto di riqualificazione condotto dall’Amministrazione Comunale su un terreno di proprietà dell’Amministrazione stessa: dove sta la speculazione edilizia?”

“Senza dimenticare che l’aver dimezzato la metratura urbanisticamente edificabile, da 80.000 a 40.000 metri quadrati, porterà a salvaguardare un’area sempre maggiore di quello che viene definito il polmone verde della città.
Nel Psc ancora da approvare, la previsione è di creare circa 2.100 nuovi alloggi in un periodo di riferimento di 15 anni, per contrastare l’inevitabile calo demografico causato dal cambio di residenza delle giovani coppie che non riescono a trovare casa a prezzi “abbordabili” in territorio sassolese. Il 49,2% (1.047 alloggi) di questi nuovi appartamenti saranno recuperati in ambiti da riqualificare, già urbanizzati, il 25,3% (539 alloggi) da previsioni residue del Prg vigente ancora da attuare e l’8,1% nell’area ex Goya (già abbondantemente edificata e anch’essa da riqualificare)”.
















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