Sono complessivamente 260 in tutto il modenese, 109 dei quali nel capoluogo, i posti in piĆ¹ negli asili nidi che verranno realizzati con la costruzione di nuove strutture o la ristrutturazione di edifici esistenti sulla base del Piano della Provincia che assegna contributi per quasi un milione e mezzo di euro a Comuni e a soggetti privati.
I progetti previsti sono dieci e, oltre a Modena, prevedono interventi anche a Carpi, Sassuolo, San Prospero, Zocca, Concordia e Prignano.
La graduatoria dei progetti, finanziati grazie alla legge regionale sui servizi educativi per la prima infanzia, ĆØ stata approvata nei giorni scorsi dalla giunta. Per i Comuni della montagna, inoltre, scade venerdƬ 30 settembre il termine per presentare richieste di finanziamento per lāampliamento dellāofferta di nidi.
“Abbiamo assegnato a questo scopo un fondo ulteriore di 650 mila euro utilizzando una parte delle risorse dellāazione straordinaria per la qualitĆ sociale che avevamo individuato nel bilancio preventivo del 2005” spiega il presidente della Provincia Emilio Sabattini, mentre lāassessore allāIstruzione Silvia Facchini sottolinea lāesigenza di dotare anche la montagna di servizi 0-3 anni: “La media provinciale garantisce oltre il 25 per cento di copertura del servizio, piĆ¹ di quattro volte della media nazionale, ma in montagna non superiamo il 7 per cento ed ĆØ quindi necessario investire in nidi e servizi per lāinfanzia anche favorendo la collaborazione tra piĆ¹ Comuni”.
I dieci interventi giĆ finanziati nellāambito del Piano provinciale con un milione e 472 mila euro prevedono investimenti complessivi per circa quattro milioni e 900 mila euro. Il contributo provinciale ĆØ del 30 per cento sia alle cinque strutture pubbliche che alle cinque private. Per la prima volta, infatti, la legge regionale sui servizi educativi per la prima infanzia prevede lāestensione anche ai privati della possibilitĆ di ottenere contributi. Il Piano provinciale prevede anche circa un milione e 300 mila euro di contributi giĆ assegnati nei mesi scorsi per le spese di gestione dei nidi dāinfanzia e dei servizi integrativi e risorse per le attivitĆ di coordinamento pedagogico e per la formazione degli operatori, con particolare attenzione ai servizi sperimentali come, per esempio, lāeducatrice familiare o domiciliare.