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Sassuolo: nasce l’acetaia comunale

Aprirà al pubblico il 31 maggio alle 16,30 la prima Acetaia Comunale di Sassuolo. Presso le storiche sale del Castello di Montegibbio maturerà uno degli inconfondibili sapori della ricca tradizione gastronomica modenese.

Città da sempre in prima fila nella tutela delle tradizioni locali, Sassuolo non poteva rimanere ancora a lungo l’unico comune della Provincia di Modena a non possedere un’acetaia comunale.
Quella che verrà presetata ufficialmente al pubblico il prossimo 31 Maggio alle ore 16,30, presso il Castello di Montegibbio, rappresenta non solo il felice esito di un lungo iter portato avanti dall’Amministrazione Comunale con il benestare della Consorteria di Spilamberto, ma anche la conferma di quanto valore riscuota ancora oggi la cultura gastronomica delle terre modenesi. L’ambizioso progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione dei Custodi dell’Arte dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, un gruppo di una quindicina di acetai sassolesi cui è stato affidato il compito di creare l’acetaia, gestirla e condurne i lavori al suo interno.

La nuova Acetaia Comunale di Sassuolo si compone in tutto di due batterie, da 8 e 9 barili ciascuna realizzati, come da tradizione, in legni diversi (dal rovere, al cigliegio, dal castagno al gelso…). Mentre la prima batteria è già pronta per essere avviata con il composto di mosto cotto di “Trebbiano di Modena” acquistato appositamente, la seconda ha appena iniziato il processo di acetificazione delle botti che durerà per circa un anno. Per quest’ultima batteria i Custodi hanno già prenotato l’uva due filari di “Trebbiano di Castelvetro”: la volontà è quella di avviare in maniera completamente diretta la batteria, sin dalla vendemmia. Il processo, poi, sarà lento e lungo, quanto la tradizione stessa del Tradizionale di Modena: dovranno infatti passare almeno una quindicina d’anni prima che dall’Acetaia Comunale di Sassuolo possano uscire non più di due litri all’anno del prezioso “nettare nero” della tradizione enogastronomica modense.

Al di là della produzione vera e propria del Tradizionale, Ettore Cuoghi, Presidente dei Custodi dell’Arte dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, sottolinea come “la diffusione del valore culturale rappresentato dall’Aceto Balsamico Tradizionale sia il vero scopo di un’acetaia comunale anche a Sassuolo. Poco importa se il primo prodotto lo si potrà avere solo tra molti anni: nel frattempo saranno le visite guidate, le serate a tema con i Maestri della Consorteria di Spilamberto e l’inserimento dell’Acetaia Comunale tra i principali itinerari turistici di Sassuolo e dintorni a dimostrare l’importanza di un luogo come questo”.
















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