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Economia: Emilia Romagna 3a in Italia per valore imposte

Dati di contabilità nazionale elaborati dall’ Istat consentono di valutare alcuni aspetti della capacità contributiva delle circoscrizioni e regioni italiane. Secondo gli ultimi dati disponibili riferiti al 2000,
elaborati dall’ Ufficio studi di Unioncamere, la regione che ha registrato il più elevato valore per abitante in termini di IVA, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle importazioni è la Valle d’ Aosta, con 3.539 euro per abitante. Seguono Trentino-Alto Adige con 2.907 euro, Emilia Romagna con 2.899, Lombardia con 2.702 e Piemonte con 2.550.


La media nazionale è di 2.213 euro. Sotto questa soglia si trovano tutte le regioni del Sud, assieme all’ Umbria. La quota di imposte per abitante più contenuta appartiene alla Calabria, con 1.379
euro, davanti a Basilicata (1.396), Campania (1.503), Sicilia (1.568) e Puglia (1.575). Se si guarda alla situazione di cinque anni prima, l’ ultimo posto era occupato dalla Campania, seguita
da Calabria, Basilicata e Puglia. I primi due posti erano ancora occupati da Valle d’ Aosta e Trentino-Alto Adige, davanti a Lombardia ed Emilia Romagna. Tra il 1995 e il 2000 le imposte relative a IVA, prodotti e importazioni sono mediamente aumentate in Italia del 34,5%. La
crescita percentuale più elevata si riscontra in Campania (+43,1%), davanti a Lazio (+42,7%) ed Emilia Romagna (+40,9%). Gli incrementi più contenuti appartengono a Molise (+8,7%),
Valle d’Aosta (+10,9%) e Umbria (+22,6%). Per quanto concerne le varie circoscrizioni, è in testa l’ Italia centrale (+37,0%), seguita da Mezzogiorno (+35,5%), Nord-est (+34,8%) e Nord-ovest
(+31,4%). E’ da sottolineare che le regioni che hanno registrato la più elevata crescita delle imposte, vale a dire Campania, Lazio ed Emilia Romagna, non sono tra quelle che hanno aumentato maggiormente in termini reali il Pil tra il 1995 e il 2000, che sono state Basilicata (+18,0%), Marche (+13,2%) e Puglia (+12,6%).
















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