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Inflazione: decurtato stipendio al 47% delle famiglie

Famiglie italiane sempre più povere: a dare la ‘botta finale’ è stato l’andamento dei prezzi di
aprile. Tanto che ”aumenti e arrotondamenti hanno mangiato una settimana di stipendio al 47,5% delle famiglie”.

La denuncia arriva dalle associazioni dei consumatori, secondo cui numerose famiglie monoreddito – abituate ad arrivare con lo stipendio in lire al 27 del mese – dall’introduzione dell’Euro arrivano a malapena al 20-21 del mese, pur conservando le stesse abitudini e con l’identico paniere di spesa. La stessa Istat – sottolineano Codacons, Adoc, Adusbef e Federconsumatori – nel registrare gli aumenti dei prezzi al consumo dello 0,3% ad aprile, afferma che per l’indice
armonizzato aprile ha registrato un +0,8% congiunturale e un +2,6 tendenziale. Per questo le organizzazioni chiedono ora ”dove è andata a finire, di fronte a questi dati seppur parziali della realtà, la baldanza del Comitato Euro, che pur
di difendere approfittatori e speculatori, aveva accusato le associazioni di Euro-terrorismo? E le associazioni dei commercianti, così pedanti e strafottenti nel dare pagelle alle organizzazioni dei consumatori ‘buone’ per distinguerle dalle
‘cattive’, ree di registrare arrotondamenti notevoli, che cosa rispondono a fronte di aumenti del 4,2% negli ultimi dodici mesi di alberghi, ristoranti, pubblici esercizi e prodotti alimentari, quasi il doppio dell’inflazione?” Quantificando in 1.000 euro l’anno la maggiore spesa per le famiglie, le associazioni dei consumatori chiedono nuovamente al Governo un bonus equivalente per le fasce di reddito fino a 15.000 euro l’anno, ”assieme alle doverose scuse di ministri economici, che hanno mistificato la realtà e nascosto la testa sotto la sabbia, facendo finta di non vedere quegli aumenti e quegli arrotondamenti che erano e sono sotto gli occhi di tutti”.
















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