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Parchi: difesa del lupo sull’Appennino

Insieme ai pipistrelli dell’
Onferno nel riminese e alle saline di Comacchio, anche il lupo
dell’ Appennino Tosco emiliano ha come nume tutelare l’ Unione
europea che ha inserito la difesa del lupo nei parchi dell’
Appennino di Modena, Reggio Emilia e Parma nei progetti
‘Life-Natura’.


Il progetto prevede ”Azioni di conservazione del lupo” in 10
siti Sic (Siti di Importanza Comunitaria) in tre parchi, quello
dell’ Appennino Reggiano e dell’ Alta Val Parma e Cedra (i cui
territori sono stati inseriti nel nuovo Parco nazionale dell’
Appennnino Tosco-Emiliano di recente costituzione) e quello
dell’ Appennino Modenese. Lo scopo del progetto è conservare la
presenza della popolazione di lupo appenninico su un’ ampia
area.
Sorveglianza per combattere il bracconaggio nei parchi,
indagini sulla reale consistenza della popolazione del lupo e
delle sue prede selvatiche (cinghiali, caprioli, cervi),
interventi a difesa del bestiame al pascolo da possibili assalti
dei predatori per contenere il conflitto con l’ attività umana
della pastorizia, sensibilizzazione dei cittadini sull’
importanza della tutela della specie: sono questi gli interventi
che verranno messi in atto in modo unitario nei tre parchi
coinvolti.
Il progetto ‘lupo’, tra l’ altro, non è nuovo, ma prosegue
ed estende ai due parchi regionali confinanti un’ esperienza
gia’ avviata tra il ’96 e il ’98 nel Parco Del Gigante
(Appennino Reggiano), esperienza che ha gia’ prodotto conoscenze
sulla specie e le sue abitudini. Il progetto, avviato a fine
2001, ha una durata di tre anni e un costo di circa un miliardo
807 milioni, finanziato per il 45% dalla Comunità
Europea.
















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